E’ GIORGIO FALCO IL VINCITORE DELL’XI EDIZIONE DEL PREMIO DEDICATO A PAOLO VOLPONI
Il Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio ha ospitato l’appuntamento finale del Premio
“Paolo Volponi”: una serata scandita da riflessioni di carattere letterario, incursioni
musicali e teatrali, che ha visto trionfare Giorgio Falco. La scelta della Giuria popolare,
infatti, dopo 2 votazioni, è caduta sul suo libro “La gemella H”, che ha preceduto
nell’ordine “La vita in tempo di pace” di Francesco Pecoraro e “I buoni” di Luca Rastello.
Il Premio “Lettere ed arti” a Corrado Stajano è stato consegnato dall’assessore regionale
Pietro Marcolini, mentre l’onore di premiare Giambattista Tofoni (Premio “Cultura
e impresa”), Luisa Brancaccio e Stefano Valenti (Premio Opera prima “Stefano
Tassinari” ex equo) è toccato rispettivamente a Peppino Buondonno e Angelo Ferracuti,
organizzatori del Premio.
“E’ stata una bella edizione, ricca, intensa, partecipata – ha affermato Buondonno
-: venti iniziative culturali di grande spessore che hanno coinvolto città e scuole del
Fermano e delle Marche. La presenza dell’opera di Pasolini è stata costante e ha
confermato quanto questo intellettuale abbia ancora stimoli da offrire alla coscienza
critica del Paese e dei giovani. Il Premio Volponi ha allargato la propria comunità a
tante realtà italiane e ad altre marchigiane, segno che in Italia la volontà di un impegno
culturale e civile è ancora forte e si può trasmettere alle generazioni più giovani”.
“Il Premio – ha voluto rimarcare Angelo Ferracuti – si conferma nella sua diversità
tra quelli del panorama nazionale, e per questo è maggiormente riconoscibile, ormai
l’unico capace di coniugare rigore nella scelta dei romanzi collegando la letteratura a
quanto di più vivo oggi è presente nella nostra tormentata società in termini di cultura
civile. L’edizione che si è appena chiusa, con una presenza di pubblico che cresce, ha
individuato e sviscerato nel rapporto tra Pasolini e Volponi i temi cruciali di alcune
derive italiane: dal consumismo e l’omologazione, la fine dell’industria e l’avvento
della società post-industriale, poi il passaggio al finanzcapitalismo neoliberista da cui
scaturisce la crisi che stiamo vivendo”.