Ghiselli CGIL Marche sull’export: “ TROPPO ENTUSIASMO DEL TUTTO IMMOTIVATO”
Forse è il caso di analizzare meglio gli ultimi dati delle esportazioni regionali prima di lasciarsi
andare a dichiarazioni o commenti immotivatamente entusiastici.
Purtroppo, le esportazioni della nostra regione in questi anni sono andate male, continuano ad
andare male e indicano una tendenza allarmante per alcuni settori per noi importantissimi. Una
tendenza che mette a rischio la tenuta delle uniche imprese che reggono in questa fase di crisi e
cioè quelle presenti nei mercati internazionali.
La verità è che le esportazioni marchigiane, nel secondo trimestre 2014, calano di ben il 4,8%
rispetto al trimestre precedente, in controtendenza con il dato nazionale che è in crescita del
4,9%.
A trascinare in basso le nostre esportazioni sono particolare i settori tessile, abbigliamento e
calzature, con un’ impressionante perdita di 213 milioni di euro, pari ad un meno 27,2%.
Se prendiamo altri dati, come l’andamento semestrale delle esportazioni o se facciamo il raffronto
con lo stesso periodo dell’anno precedente, l’apparente positività del dato marchigiano (+2,8%)
è dato quasi esclusivamente dal settore farmaceutico, ed in particolare da traffico interno ad una
multinazionale presente nella provincia di Ascoli Piceno.
Se poi vogliamo prendere a riferimento un periodo ancor più lungo per capire cosa è successo nelle
Marche dall’inizio delle crisi ad oggi, emergerebbe che mentre le esportazioni italiane tra il 2007 e il
2013 sono aumentate del 7,21%, quelle marchigiane sono calate del 5,99%.
Tutto ciò per dire due cose: basta con la propaganda basata sulla distorsione dei dati e cerchiamo di
capire come è possibile fare di più e meglio per invertire una tendenza che vede le Marche, in Italia
ed in Europa, fra le regioni più colpite dalla crisi.