MARCHE, BILANCIO DEMOGRAFICO 2013: CGIL, LA CRISI CAMBIA LA FOTOGRAFIA DELLE MIGRAZIONI
Bilancio demografico Marche: ecco il quadro dei dati Istat elaborato dall’Ires Cgil Marche.
I residenti nelle Marche nel 2013 sono 1.553.138, più donne che uomini (51,6% contro 48,4%).
La provincia con più residenti è Ancona (479.275 persone) e quella meno popolata è Fermo
179.408; il primato delle donne sugli uomini si conferma in ogni provincia.
Gli stranieri sono 146.152, il 9,4% della popolazione totale, ed anche in questo caso sono più
donne che uomini (54,3% contro 45,7%).
A Macerata si rileva la maggiore incidenza di popolazione straniera sul totale, 10,9%, mentre
quella più bassa è ad Ascoli Piceno dove gli stranieri sono il 6,8% del totale dei residenti.
In ogni provincia le donne straniere sono più numerose degli uomini.
Rispetto al 2012 la popolazione cresce di 7.983 unità (+0,5%) per l’effetto congiunto della
dinamica naturale e di quella migratoria: il saldo naturale è negativo (-4.237) mentre quello
migratorio è positivo (+12.220).
Ad Ancona la popolazione cresce di più rispetto al 2012 sia in termini complessivi (+0,8%), sia
con riferimento agli stranieri (+7,3%). L’aumento complessivo più contenuto si ha a Macerata e
Pesaro – Urbino (0,3%) e qui si ha il minore incremento della popolazione straniera (+1,5%).
MIGRAZIONI DA E PER ALTRI COMUNI ED ESTERO
Le iscrizioni alle anagrafi dei comuni delle Marche nel 2013 sono state 58.502, (+11,7% sul 2012
e +2,2% sul 2008), a fronte di 46.282 cancellazioni (+47,4% sul 2012 e +18,9% sul 2008) per un
saldo positivo pari a 12.220.
Una quota consistente di iscrizioni e di cancellazioni (comprese nella denominazione “altri
motivi”) è legata a pratiche di rettifica anagrafica (es. persone irreperibili, stranieri con
permesso di soggiorno in scadenza, ecc.) e non si riferiscono ad effettive entrate ed uscite dai
registri anagrafici: pertanto di seguito faremo riferimento alle iscrizioni ed alle cancellazioni da
e per altre regioni e da e per l’estero.
Nel 2013 acquistano la residenza nelle Marche 31.133 persone (8.162 stranieri, 26,2% del
totale) provenienti da altre regioni; dall’estero ne sono arrivate 7.718, soprattutto stranieri
(92,1%).
La tendenza comune, a prescindere da provenienza e nazionalità, è per una riduzione degli
ingressi nella nostra regione.
Rispetto all’inizio della crisi i nuovi residenti provenienti da altre regioni sono diminuiti del 19%,
calo più evidente tra gli italiani (-22,2%) che tra gli stranieri (-8,2%).
Tra 2008 e 2013 il numero di nuovi iscritti all’anagrafe provenienti dall’estero è calato del 56,5%
e la riduzione riguarda in massima parte gli immigrati (-57,3%).
Il maggior numero di iscrizioni anagrafiche nel 2013 si osserva in provincia di Ancona (11.442).
In tutte le province si trova il seguente andamento: tra 2003 e 2008 le iscrizioni aumentano per
poi ridursi progressivamente fino al 2013, sia per gli italiani, sia per gli stranieri. Il calo maggiore
tra 2008 e 2013 si ha in provincia di Pesaro e Urbino (-6.334 totale, -2.672 italiani e -3.662
stranieri).
I residenti marchigiani che si sono trasferiti in altre regioni sono stati nel 2013 pari a 32.333,
soprattutto italiani (89%) e quelli che hanno deciso di trasferirsi all’estero ammontano a 3.957,
soprattutto italiani anche in questo caso (52%).
I paesi diversi dall’Italia rappresentano una meta ambita: nel 2003 sono andati all’estero 820
marchigiani che diventano 1.242 nel 2008 e 2.046 nel 2013; gli stranieri che lasciano le Marche
per altre nazioni, nello stesso lasso di tempo, sono 448, 1.137 e 1.911.
Anche per le cancellazioni la provincia di Ancona ha il primato nel 2013 con 10.901 uscite.
Rispetto al 2008 le cancellazioni nelle Marche diminuiscono, anche se in misura lieve, e lo
stesso accade in provincia di Ancona e Pesaro, mentre nelle altre province si osserva un
aumento.
Dalla differenza tra iscrizioni e cancellazioni dalle anagrafi si ricava il saldo migratorio che
nel 2013 è positivo per le Marche (+2.561) e le sue province, soprattutto Macerata dove le
iscrizioni all’anagrafe superano le cancellazioni di 903 unità.
A ben vedere è positivo il saldo migratorio per gli stranieri (+4.857) e nei confronti dell’estero
(+3.761) perché se si considera il saldo interno e quello complessivo relativo ai soli italiano il
segno è negativo: rispettivamente: -1.200 e -2.296.
Tra le province, quella col maggior numero di stranieri che entrano rispetto a quelli che escono
risulta essere nel 2013 Ancona (+1.777) mentre è a Macerata che si trova la differenza positiva
più ampia tra coloro (solo stranieri) che arrivano dall’estero e quelli che vi sono diretti.
Ancona ha il saldo interno negativo più elevato ed il maggior numero di residenti italiani che si
spostano.
In un’ottica dinamica, in tutto il territorio il saldo migratorio mostra un peggioramento pur
senza diventare mai negativo: a livello regionale si passa da +19.593 del 2008 a +2.561, in
provincia di Ancona si scende da 5.807 a 541, ad Ascoli e Fermo il calo è da 4.021 a 1.009;
Macerata scende da 4.441 a 903 e Pesaro e Urbino da 5.791 a 108.
E’ interessante confrontare il fenomeno considerando la nazionalità dei soggetti.
Tendenzialmente il saldo della popolazione straniera risultava positivo e crescente tra 2003 e
2008 per poi ridursi anche in maniera drastica fino ad oggi: -70% a livello regionale complessivo,
-85,9% a Pesaro e Urbino, -70,6% a Macerata.
Il saldo migratorio italiano si riduce in modo continuo, se positivo, nel corso del tempo, e
diventa negativo (in provincia di Fermo e Macerata tale negatività tenda a diminuire tra 2012 e
2013).
L’OPINIONE DELLA CGIL MARCHE – “La crisi economica e le sue conseguenze – dichiara Sally
Kane, segretaria regionale Cgil Marche – ci consegnano una situazione nel 2013 di una regione
immobile nella sua crescita demografica con le province alle prese con profonde trasformazioni
che i numeri del bilancio demografico dell’Istat riassumono e consentono di mettere in
relazione tra di loro. Il biennio 2008-2009 rappresenta uno snodo importante, una sorta di
spartiacque per alcuni importanti variabili come il saldo naturale e quello migratorio che, da
quella data, indicano come la crisi economica abbia indotto e accelerato alcune tendenze che
oggi sono esplose in evidenza, A partire dal calo di nascite, prima quasi esclusiva caratteristica
degli italiani, ora interessa anche gli stranieri nelle Marche. E anche i giovani stranieri non
trovano più le condizioni di stabilità generali necessarie ad un progetto familiare”.