Se questo è sport?
Se ne stanno occupando in tanti, radio, giornali, televisione, blog ed altro. Proprio per questo e per un senso di rispetto e dovere di informazione verso i nostri lettori decidiamo di dire la nostra sui fatti accaduti all’Olimpico ieri sera. Scene di violenza già viste e riviste per troppe volte, vittime consapevoli e non sempre più numerose solo per un evento sportivo. Ieri per l’ennesima volta dopo Genova lo Stato ha abdicato difronte alla violenza e alla protervia dei tifosi. Ovvia la necessità di far giocare la partita soprattutto per consentire un adeguato e sicuro deflusso dei settantamila presenti all’Olimpico, ma perché trattare con i capi ultrà? Perché in particolare trattare con un soggetto in odore di camorra, con una maglia inneggiante ad un detenuto per omicidio? Perché lo Stato e le sue articolazioni sul territorio debbono mostrarsi così deboli ed arrendevoli? Non è un buon segno per questo nostro Paese, se un manipolo di delinquenti possono tenere in ostaggio la gente onesta e trasformare un evento sportivo in una occasione per fare i conti di vecchie ruggini. Senza contare che dopo la trattativa lo Stato ha dovuto subire anche l’onta dei fischi all’inno nazionale cantato dalla Amoruso, con allo stadio presente il Presidente del Consiglio, il Presidente del senato e svariate altre personalità. Renzi che ne dice?