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Automobilisti spolpati dal fisco!

0tassesullautoNella foga delle semplificazioni e dei tagli il premier Renzi ha messo nel mirino tra l’altro l’ACI, il PRA e la Motorizzazione. Intento lodevole. Se riuscisse almeno in parte a semplificare la giungla degli Enti, delle Agenzie, delle aziende che si ingrassano sull’auto potremmo dire di aver avvicinato almeno in questo settore l’Europa. Ogni anno, nel nostro paese, l’automobilista, cittadino e contribuente, viene regolarmente 2tassato” pe runa media di 3.500 euro per operazioni e balzelli presenti quasi solo in Italia. Infatti in questo beneamato paese per operazioni tutto sommato semplici e assai sbrigative, come potrebbe essere un passaggio di proprietà, i costi sono più alti di sei volte rispetto al resto dell’Europa, con il rischio di ingessare un settore economico e rallentare fino quasi ad annullare alcune operazioni economiche. L’aspetto più grottesco è il costo per il passaggio di proprietà, fino a seicento euro, laddove in Europa è sufficiente recarsi in un qualsiasi ufficio comunale e al costo di poche decine di euro si può trasferire la proprietà della propria auto. Non sono da meno le addizionali provinciali e regionali, i tributi dovuti all’ANAS, alla provincia, i pedaggi di vario genere, le multe, i costi dei parcheggi o il pagamento del bollo, per cui tirando le somme a fine anno intorno all’auto ballano qualcosa come 123 miliardi di euro. Soldi utilizzati in gran parte per mantenere in vita un sistema burocratico, sclerotizzato in grado di sfamare appetiti molto pesanti. Non sarà facile sfoltire la giungla per poter arrivare ad un risparmio e ad una maggiore liberalizzazione dei servizi, già oggi la ventilata abolizione del PRA e  la sua articolazione presso il Ministero dei trasporti solleva grandi opposizioni, anche di natura fiscale in relazione ai minori introiti derivanti per lo Stato. Figuriamoci toccare l’ACI, con la sua fetta importante di ricavi, o le Provincie che si mettono in cassa con la Ipt per un passaggio di proprietà oltre 350 euro. La guerra sarà durissima, ma a pagare come sempre saranno solo e soltanto i cittadini, automobilisti, proprietari di immobili, insomma sempre gli stessi soggetti. A quando un cambiamento reale, anche culturale?

ARES