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Renzi accelera su nomine e burocrazia

04burocraziaConsapevole dei rischi di un risucchio verso la palude, Renzi prova ad accelerare su nomine dei manager pubblici e lotta senza quartiere alla burocrazia. Convinto anche dell’aggregazione dei poteri forti, rappresentati appunto dalla burocrazia parassitaria, dai manager, da alcune propaggini delle forze politiche, da alcuni settori economici e bancari, di lobbisti di ogni razza e dai tentacoli di tutti gli enti e gli organismi entrati nel mirino del governo, non può permettersi esitazione alcuna pena la più cocente delle disfatte.  Occorre dare atto al premier che tra alcune riforme solo apparenti questa volta pare voglia fare sul serio, sforbiciando davvero l’apparato burocratico, elefantiaco e frenante, mentre sul fronte delle nomine pubbliche vuole portare a casa un ridimensionamento dei compensi, assolutamente sacrosanto e un criterio di rinnovamento corredato di capacità e doti manageriali misurabili. In questo senso è stato chiarissimo il Ministro dell’Economia quando ha tratteggiato quelli che dovrebbero essere i parametri sui quali misurare le performance di un manager. L’auspicio è affinché il premier riesca a portare a casa il risultato, riesca a dare una svolta alla prassi consolidata dove alle promesse non seguono mai i fatti e soprattutto una volta tanto se ci sono sacrifici da fare è bene che li faccia innanzitutto chi ha di più. Il lamento sgradevole e senza vergogna delle banche per bocca dell’algido Patuelli dimostra la bontà delle scelte del governo.

ARES