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Porto San Giorgio ……..domani!

0portosangiorgioLa città di Porto San Giorgio ha bisogno di rigenerarsi guardando al prossimo futuro con altri occhi ed altri progetti. Una oasi dove al centro ci sia la qualità della vita. Il centro urbano necessita di una isola pedonale e ciclabile dove le macchine, le moto, non possono e non debbono convivere in maniera promiscua. Con vigili urbani muniti di bici ed anche a piedi che controllano il territorio. Rispetto delle leggi con un’opera di autorevolezza, di prevenzione ed anche con autorità quando sia necessario. Tutte componenti importanti e vitali. Non è una vera utopia, si può fare. Necessita coraggio, determinazione, convinzione nelle scelte socio politiche da parte di coloro demandati a guidare la “res pubblica” nell’interesse collettivo e non certo particolare. Non tante parole e progetti faraonici o tanti cantieri in itinere solo virtuali, utilizzando a volte ance una parola diventata nell’era della rete, dei twitter, facebook e   quant’altro molto inflazionata, della democrazia partecipata. Una cosa altamente positiva ma nella realtà, nella sostanza risulta uno specchietto per le allodole. Questa era dei twitter, della rete, posso anche sbagliarmi, sta diventando l’erba gramigna del terzo millennio e ci potrà portare senza nemmeno accorgesene a vivere in una società di orwelliana memoria (cittadini automi al servizio di un grande fratello). Meditate gente….. meditate…. Se ci mettiamo insieme, cittadini, amministratori e consiglieri comunali ma da parte dei cittadini con uno spirito di collaborazione costruttiva e dialogante senza coltivare il proprio ego e il proprio particolare e da parte degli amministratori con lo spirito di servizio, l’umiltà, la cultura dell’essere e non dell’apparire, possiamo costruirci la nostra  oasi. Dobbiamo incominciare a mettere un tassello per questo mosaico di filosofia di vita per la nostra città.

Cominciamo, rigenerando il centro urbano dove è posizionato il mercato ambulante, rimoduliamo il perimetro dove opera con idee e progetti per renderlo meno penalizzante e più funzionale per i residenti e per gli utenti, coinvolgendoli nel progetto. Lasciamo stare la cultura dell’effimero, del mordi e fuggi, potenziamo la cultura della solidarietà, della comunità come bene collettivo e non particolare, valorizzando le nostre risorse naturali e le nostre radici, con un bilancio amministrativo che va in questa direzione.

Dobbiamo avere il coraggio di crederci. La nostra bella città ed anche la nostra bella nazione hanno risorse naturali-culturali-turistiche, idee e cervelli per rivedere le stelle.

Il domani può illuminarsi, insieme, non diamola vinta al populismo, alle gabbie ideologiche, ai bizantinismi, ai giullari, ai Masaniello e Savonarola di turno.

E’ utopia? Non credo, non sarà certo facile, proviamoci, non rassegniamoci allo status quo.

 

Urbano Cardarelli