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Banca Marche vince il primo round contro Lanari

0lanariBanca Marche, già gravata da una perdita di 800 milioni, per ora ha allontanato lo spettro di dover pagare i 264 milioni richiesti dal costruttore anconetano Pietro Lanari, come danno per il blocco delle linee di credito.
E’ stato respinto nei giorni scorsi il ricorso dell’imprenditore edile, che aveva chiesto al giudice del Tribunale di Ancona, Francesca Ercolini il ripristino dei finanziamenti, improvvisamente tagliati da Banca Marche. Denaro indispensabile per portare a termine quattro grandi progetti edili nelle Marche: l’ex Sacelit di Senigallia, il complesso ex Santa Cristiana a Marcelli di Numana, il villaggio Adamo ed Eva tra Porto Recanati e Marcelli e i Cinque Camini a Potenza Picena. Importanti operazioni immobiliari che senza il sostegno della banca rischiano il fallimento.

Il ricorso ex articolo 700 è stato bocciato per due ordini di motivi: intanto perché secondo il giudice la delibera con cui la banca si obbliga a finanziare un’opera è un atto interno non vincolante; poi, invertendo la questione, il magistrato dice che non è la banca inadempiente ma è il costruttore a non aver pagato le rate.

Conclusioni contestate da Pietro Lanari, che non si dà per vinto e va avanti nella sua battaglia giudiziaria, convinto della bontà delle sue ragioni. Il suo avvocato, Massimo Camiciola ha già predisposto il reclamo per chiedere a un secondo giudice di esprimersi sulla vicenda, ritenendo nullo il primo provvedimento, quello firmato cioè da Ercolini, in quanto si è deciso senza aver acquisito le quattro delibere con le quali Banca Marche ha disposto un finanziamento complessivo di 337 milioni (ne sono stati erogati 158) a fronte di un ricavo previsto di 500milioni. Nel reclamo si chiede di acquisire le delibere della banca e decidere tenendo contro di alcune pronunce favorevoli della Cassazione.