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Regione: Tre funzionari indagati per fondi ad una azienda senza requisiti

03regioneFunzionari della Regione Marche indagati per abuso d’ufficio. Si sono chiuse le indagini preliminari della Procura di Ancona che vedono sotto accusa tre funzionari che, all’epoca dei fatti, erano dipendenti del Servizio agricoltura della Regione: Vincenzo Cimino, 65 anni originario della provincia di Salerno ma residente ad Ancona, difeso dall’avvocato Paolo Pauri; Alessandro Agostini, 39 anni di Ancona, difeso dall’avvocato Antonio Borgognoni; Francesco Pettinari, 50 anni originario della provincia di Macerata ma residente ad Ancona, anch’esso difeso dall’avvocato Antonio Borgognoni.

Secondo la ricostruzione del pm Rosario Lioniello, titolare delle indagini, i tre avrebbero agito in concorso per favorire il consorzio Sica Società Cooperativa nell’accedere ad un contributo a fondo perduto di poco meno di 500mila euro. Soldi che provenivano da un fondo della comunità Europea e che erano a disposizione di un bando relativo ad un piano di sviluppo rurale della Regione.

L’azienda ha vinto il bando pubblico e, dopo l’aprile del 2008, il denaro è stato erogato al consorzio. Ma i problemi sarebbero stati riscontrati successivamente, quando, rispetto al periodo della presentazione della domanda di partecipazione, il vincitore del bando non avrebbe avuto più (secondo l’accusa) i requisiti
necessari per accedere a quei fondi europei. Cosa sarebbe successo? Il consorzio sarebbe stato acquistato da un’altra società agricola che, a sua volta, avrebbe attuato una seconda fusione con una terza azienda, attiva nel settore dello sviluppo agricolo.

Una serie di manovre di politica aziendale assolutamente lecite, che però, secondo le accuse della procura dorica, sarebbero andate a modificare quelle caratteristiche che hanno fatto sì che il consorzio Sica vincesse il bando. In particolare, secondo l’accusa, Cimino avrebbe omesso di effettuare alcuni controlli sui requisiti soggettivi delle aziende che via via entravano nel progetto di sviluppo rurale delle Marche. Pettinari avrebbe dovuto attestare quei requisiti. Agostini invece sarebbe il funzionario che ha apposto la sua firma sul decreto finale di liquidazione, che ha fatto sì che l’azienda vincitrice del bando, entrasse effettivamente in possesso del denaro.