Dorme nel suo bar per sventare furti
Anche la moglie, a volte, si ferma con lui. Come ieri. Poco dopo le ore 2, i primi rumori provenienti da retro dell’edificio. Paoloni apre gli occhi, cerca di capire la causa del trambusto, tenuto conto che di fronte all’ingresso della ricevitoria c’è l’Asse Sud, la strada più trafficata della città, e di fianco la palazzina di Vigili del Fuoco e Croce Rossa. La quiete non è di casa, insomma, in via Gallodoro. Nemmeno di notte.
Ma stavolta è diverso. Qualcuno sta rovistando nei cassonetti della differenziata ubicati nel vialetto che costeggia l’immobile. Capita spesso negli ultimi tempi. Paoloni prova così a riaddormentarsi, pur restando con le orecchie ben aperte. Qualche istante e il rumore si fa ancora più forte. Sembra proprio che stiano trascinando il contenitore di vetri-metallo. Per fare cosa? Paoloni lo capisce poco dopo, appena inizia a sentire la grata della porta a vetri, a circa 2,5 metri da terra, muoversi. Una persona sta tentando di intrufolarsi nel locale, usando il cassonetto come scala.
Il titolare attende qualche istante per aver conferma di quanto sta accadendo, controlla il piazzale per individuare eventuali veicoli sospetti, sveglia subito la moglie e prende il telefono per chiamare le forze dell’ordine. Il malvivente intanto, rimossa quasi integralmente la grata di ferro, inizia a forzare il quadrante di vetro, posto appena sopra la porta. Paoloni interviene. Accende una torcia, la punta verso il ladro – per fortuna ancora fuori dal bar – e si mette ad urlare: «Chi c’è?».
In un batter di ciglia, l’uomo salta giù dal cassonetto e scappa. Il proprietario contatta la polizia e, dopo essersi assicurato che non vi fosse più nessuno all’esterno, apre la porta a vetri parzialmente forzata e trova cacciaviti e piede di porco a terra. Arrivano quindi gli agenti del commissariato che si mettono sulle tracce dei malviventi, probabilmente più di uno, requisendo gli arnesi lasciati sul posto. Scandagliano la zona e visionano le telecamere a circuito chiuso del locale. «Questi episodi – ammette apertamente Paoloni – mi spingono a riflettere sull’opportunità di armarmi». Ma non c’è tempo per la paura. Poche ore dopo, assieme alla moglie ed ai suoi figli, è di nuovo dietro al bancone a servire la clientela.