Home

Legambiente sulla legge sui fiumi della Regione Marche

terramareFermo – Il circolo Legambiente fermano “Terramare” vuole esprimere il proprio più netto dissenso

verso la legge approvata dal Consiglio Regionale nei giorni scorsi che autorizza le province a procedere

con il prelievo e la vendita del materiale litoide nell’alveo dei corsi d’acqua.

Secondo il circolo il provvedimento, e più in generale la continua riproposizione di interventi in tratti

limitati degli alvei effettuati senza una valutazione degli effetti a valle dell’intervento e senza una visione

globale del bacino idrografico, non risolve ma, anzi, potrebbe peggiorare il rischio idrogeologico dei

nostri corsi d’acqua e i processi di erosione della fascia costiera. Il tutto alla luce di quanto avvenuto nel

fermano dove le varie esondazioni, frane ed erosioni di ampi tratti di spiaggia dei giorni scorsi hanno

dimostrato la fragilità degli interventi finora attuati sui corsi d’acqua.

Da anni Legambiente chiede agli amministratori locali di abbandonare vecchie logiche che hanno

dimostrato tutta la loro inefficienza, ma il comportamento della politica dimostra una grande difficoltà

a cambiare verso. Per noi resta incomprensibile la vendita della ghiaia degli alvei fluviali che, in questo

modo, viene sottratta alla sua funzione di ripascimento delle nostre spiagge (e che quindi potrebbe

innescare ulteriori processi di erosione costiera). Con questo provvedimento le istituzioni si potrebbero

trovare nella condizione di spendere, per i ripascimenti delle coste e per la salvaguardia dell’economia

turistica, molto più di quanto ricavato dalla vendita della ghiaia.

Per l’ennesima volta Legambiente chiede di puntare prioritariamente alla manutenzione del territorio e

dei corsi d’acqua come la grande opera pubblica di cui la Regione Marche e la Provincia di Fermo

hanno estremamente bisogno, una manutenzione e cura del territorio come prassi ordinaria e con il

coinvolgimento di tutte le parti sociali. Pensiamo che dalla logica dell’emergenza occorra passare a

quella della prevenzione che può portare, oltre ad una maggiore sicurezza, anche una minore spesa e

una nuova occupazione. Come stiamo proponendo da quasi due anni alla Provincia di Fermo, senza

nessun riscontro positivo, crediamo che lo strumento per questa nuova politica potrebbe essere quello

di incentivare e promuovere la diffusione dei contratti di fiumi, esperienze che mirano alla salvaguardia

e tutela del territorio grazie anche alla partecipazione di tutti i soggetti interessati e che vedono le

Marche come una delle poche regioni italiane che ancora non hanno fatto nessun passo in tal senso.

 

Il Circolo Legambiente fermano “Terramare”