Confabitare a cura di Renzo Paccapelo

Allarme Confabitare:effetto crisi sugli anziani – boom di vendite di case in nuda proprietà.

nuda proprietàSchiacciati dal peso della crisi e con il costo della vita che aumenta, sempre più anziani

sacrificano la propria casa: nei primi dieci mesi del 2013, si è registrato un vero e proprio

boom della vendita di immobili in nuda proprietà con un aumento del 12,5 % rispetto allo

stesso periodo dell’anno precedente. In tutta Italia Ottantacinquemila anziani hanno già

scelto questa formula, soprattutto nelle grandi città, a partire da Bologna, come emerge

da un’analisi di Confabitare, associazione proprietari immobiliari, sull’andamento del

mercato immobiliare. Questi pensionati hanno un’età media di 75 anni e percepiscono

una pensione media mensile di poco superiore ai 1.100,00 euro.

Le transazioni in nuda proprietà (che rappresentano il 7,3 % del totale delle transazioni),

vedono un calo degli atti tra familiari (per motivi successori e fiscali) e un aumento di

quelli propriamente di mercato. A vendere, nella maggior parte dei casi (soprattutto al

Nord e nelle grandi città) sono persone anziane che hanno scarsi legami con la famiglia,

oppure sono privi di eredi diretti, e hanno bisogno di liquidità per continuare a mantenersi,

conservando la disponibilità dell’immobile.

Il fenomeno della vendita della nuda proprietà rappresenta il segno tangibile di una crisi

che avanza sempre di più e che rischia di aumentare ulteriormente a fronte di un potere

d’acquisto delle pensioni drasticamente in calo e del costante aumento del costo della vita,

dei servizi, dei prezzi e delle tariffe. Il costo sempre maggiore che registra la gestione di

un immobile a causa dell’appesantimento della tassazione che grava sulla casa, costringe

di conseguenza gli anziani a dover ricorrere alla vendita della propria abitazione.

Secondo un’ analisi a livello nazionale condotta da Confabitare, il primato del ricorso

degli anziani alla vendita in nuda proprietà spetta all’Emilia Romagna con oltre il 35%,

segue il Lazio con il 12%, il Piemonte e Lombardia con il 10%, la Toscana con il 8% e la

Liguria con il 7%.

Da questa indagine risulta che la situazione attuale porta gli over-65 a

dover ‘sacrificare’ la propria casa pur di avere una liquidità che possa loro garantire il

proprio mantenimento, e altrettanto determinante nella decisione dell’anziano di vendere il

proprio immobile in nuda proprietà è la possibilità di avere le risorse con le quali aiutare

figli e nipoti alle prese con la crisi occupazionale o con le difficoltà ad accedere al mercato

del lavoro.

Anche per quanto riguarda l’analisi riferita alle grandi città emerge che al nord questo sia

un fenomeno più diffuso rispetto alle altre zone di Italia come illustrato nella tabella a

seguire.

CITTA AUMENTO %

VENDITE NUDA

PROPRIETÀ

PRIMI DIECI MESI

2013 rispetto al 2012

BOLOGNA 32%

ROMA 31%

TORINO 29%

MILANO 28,5%

FIRENZE 27%

GENOVA 26,3%

PADOVA 25%

VENEZIA 24,7%

NAPOLI 22,9%

CATANIA 22%

PALERMO 21,5%

CAGLIARI 21%

BARI 15%

Il ricorso alla vendita della nuda proprietà consente di monetizzare dalla cessione

dell’immobile senza perdere il diritto abitativo (usufrutto) e, quindi, permette di mantenere

la stessa qualità di vita integrata da una nuova liquidità, ottenuta senza ricorrere a

indebitamenti. Dall’altra parte, chi acquista ha la possibilità di effettuare un investimento

a medio- lungo temine e, inoltre, entra in possesso di un immobile senza dover pagare

l’IMU, in quanto l’imposta ricade sull’usufruttuario.

“Questo preoccupante fenomeno che va sempre più diffondendosi, sintomo dalla pesante

crisi che colpisce soprattutto la fascia dei pensionati, sempre più debole, deve portare

il Governo – dichiara Alberto Zanni – Presidente nazionale di Confabitare, a prendere

provvedimenti ormai non più procrastinabili. Per questo motivo abbiamo scritto al

Presidente del Consiglio Enrico Letta, al Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, al

Ministro del lavoro Enrico Giovannini e a tutti i capigruppo di Camera e Senato affinché

durante la discussione per l’approvazione della legge di stabilità attualmente in corso

al Parlamento, vengano assunti tutti i provvedimenti necessari per dare una risposta a

questo problema”.

25 novembre 2013

Confabitare Ufficio stampa