SOS Banca Marche
Nuova ondata di dimissioni nel consiglio di amministrazione di Banca Marche, dopo quelle rassegnate ieri dal presidente Rainer Masera. Oggi sono giunte le lettere di rinuncia all’incarico da parte del vice presidente di BM Federico Tardioli, e dei consiglieri Roberto Civalleri e Alberto Costantini, quest’ultimo cooptato nel Cda lo scorso 18 luglio. Ieri aveva dato l’addio alla Banca anche il consigliere Pietro Alessandrini.
Tutto questo accade mentre ancora non si profila all’orizzonte la cordata di imprenditori, soprattutto locali disposti a ricapitalizzare l’Istituto. Perché? Certo l’operazione portata avanti da Tanoni non appare facile in tempi di congiuntura economica e con la necessità per le imprese, per tutte di pensare prioritariamente alla propria ricapitalizzazione. Eppure nessuno può dimenticare il ruolo di Banca Marche, il suo radicamento territoriale e neppure può essere dimenticato quanto ha fatto per lo sviluppo della nostra imprenditoria, anche quella più piccola quando ne aveva i mezzi. Nessuno può dimenticare quanti lavorano in Banca Marche, quante sono le professionalità e le eccellenze presenti, al netto degli errori e delle valutazioni non congrue che possono starci comunque. Ciò non toglie l’incomprensibile accadimento di queste giornate, quasi ci fosse un disegno volto a fare terra bruciata intorno alla banca ed infine spartirsi le spoglie, cioè i clienti, che sono il vero patrimonio di Banca Marche unitamente alla stragrande maggioranza dei suoi dipendenti e dirigenti. Occorre uno sforzo corale, un impegno fuori dal comune, d’altro canto trovare 500 milioni non è impegno da poco, ma è giunta l’ora per i nostri imprenditori, non solo marchigiani, i più dinamici per rimettere in careggiata un glorioso istituto spesso al fianco di quanti lavorano e producono rischiando in proprio.