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Monti, e i 4 miliardi di ICI non receperati

ici chiesaLa ricerca affannosa di risorse da parte del Governo si scontra con la dura realtà delle cifre e della crisi che non consente di allargare la platea dei contribuenti o aumentare le entrate. Eppure non è stato sempre così. Il “rigoroso” Monti che non ha risparmiato nulla agli italiani durante il suo impegno governativo, dalla riforma delle pensioni all’applicazione dell’odiata IMU varata dal precedente governo, ha volutamente rinunciato alla possibilità di incassare 4 miliardi di euro relativi all’ICI sugli immobili non di culto di proprietà della Chiesa. La UE aveva promosso una procedura di infrazione per “aiuti di stato” accordati dall’Italia alla Chiesa, si sentì rispondere dal governo Monti “la assoluta impossibilità a riscuotere” l’ICI dovuta, ma non pagata negli anni 2006/2011. Secondo stime affidabili l’importo annuale dell’ICI sugli immobili  riferibili ad enti non profit e per lo più di proprietà della Chiesa era di importo tra i 600/800 milioni annui. Un autentico tesoro, se confrontato con la fame di risorse di questi giorni, 1 miliardo solo per evitare l’aumento dell’IVA, 2,3 miliardi per cassare la rata di Natale della nuova IMU/Service Tax, ovvero 1,6 miliardi per ritornare sotto il tetto del 3% nel rapporto tra deficit e Pil. Intanto Monti prima e Letta poi non hanno mai dato concreta attuazione ad un censimento degli immobili che ricadrebbero sotto tassazione, né il Ministero dell’Economia ha trovato il tempo per varare un regolamento utile a definire quali sono gli immobili soggetti ad IMU e quali esenti. Furbizia, tornaconto elettorale, pigrizia? La verità è che lIMU la pagano in pochi, sempre gli stessi, italiani stremati, afflitti da burocrazia, confusione, complicità e clientelismo.

ARES