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Macerata, Natale senza luci in corso Cavour

00cavourMACERATA – La stagione di Natale, si sa, inizia sempre con l’accensione delle luminarie. E c’è una gara tra le vie a chi installa le luci più belle. Luci bianche a forma di palla abbelliscono da sabato via Garibaldi, corso Matteotti e corso della Repubblica. In piazza della Libertà troneggia il tradizionale albero di Natale, ricco di addobbi e lucine candide e i passanti si fermano ad ammirarlo. Tutto il centro storico è in festa. Solo a non partecipare, corso Cavour, che resta “al buio”.

Per la prima volta infatti non sono state appese le tradizionali luci di Natale. Il motivo non sta nella mancanza di spirito natalizio dei cittadini. Il problema, piuttosto, è tra i commercianti. I negozianti dello storico viale maceratese non hanno infatti trovato un accordo: troppo pochi coloro che si sarebbero autotassati per l’installazione delle luminarie.

Tra i cinquanta commercianti di corso Cavour, solo una ventina erano disposti a contribuire con 100 euro all’abbellimento del viale. L’Associazione Corso Cavour, nel mese di novembre, aveva promosso una serie di riunioni per ascoltare le esigenze di tutti i negozianti e trovare quindi un accordo. Ma gli sforzi sono stati vani. «Noi abbiamo sempre pagato, ma è difficile mettersi d’accordo. E poi, ci sono sempre meno persone che aderiscono», spiega Giuseppina Fabiani, dell’omonima Tabaccheria, che ha poi aggiunto «100 euro sono tanti e questi sono tempi difficili per tutti. Si taglia quello che si può tagliare».

Dello stesso parere è Graziano Paolucci del CrisGlo bar: «Io ero disposto a contribuire, ma a pagare sono sempre gli stessi mentre delle luci ne usufruiscono tutti». Gli oneri a pochi, mentre gli onori sarebbero andati a tutti. Una situazione che non piace neppure a Michela Cipriani de La bottega di Milù: «Sono mortificata. Io avrei partecipato anche quest’anno e non mi piace essere messa sullo stesso piano di chi invece non ha mai pagato».

Gianfilippo Rocchi, della storica Pasticceria Paolucci, taglia corto: «I motivi per i quali non abbiamo installato le luminarie sono due: il primo, è che questa vuole essere una forma di protesta verso l’amministrazione comunale che ci tassa senza aiutarci; il secondo, è che c’erano pochi commercianti che pagavano addossandosi l’onere di farlo».

Michele Mastri di Mastro Gelato, molto attivo all’interno dell’Associazione, spiega chiaramente: «Manca il fare gruppo. Ci sono stati anni in cui contribuivano anche le banche e persino studi di avvocati, ma quest’anno ho notato una certa stanchezza nel partecipare e nel dover cercare fondi. Troppe maldicenze tra commercianti». Ulderico Orazi, titolare del bar Cavour e consigliere comunale ha dichiarato: «Volevamo anche chiudere il corso per una domenica come abbiamo fatto altri anni. Ma senza l’accordo fra tutti i commercianti, è impossibile. Non si è fatto più niente».