Macerata

WEEKEND DI MUSICA VIVA: EMOZIONI RARE NEI CUORI NASCOSTI DELLA PROVINCIA MACERATESE SABATO 12 APRILE I FERRO BATTUTO AL BAR TEATRO DI VILLA POTENZA E DOMENICA 13 APRILE I JAZZ SUNDAY AL BARLUME, VIA NAZIONALE, SAMBUCHETO DI MONTECASSIANO

In certi luoghi, la musica non è solo suono: è materia viva, respiro condiviso, rito familiare. Succede nei piccoli club della provincia maceratese, dove la scena musicale pulsa lontana dai riflettori, ma batte più forte che mai. Qui non si va solo ad ascoltare: si partecipa. Si è parte. E questo weekend promette due appuntamenti imperdibili, due serate di musica vissuta, suonata, amata.

Sabato 12 aprile il Bar Teatro a Borgo Nicolò Peranzoni di Villa Potenza (Macerata), apre alle ore 20:30 e alle 21:30 arriveranno Ferro Battuto per rendere omaggio a Franco Battiato con un concerto che è molto più di una semplice cover. È un atto d’amore, una ricerca sonora e spirituale che attraversa decenni di poesia e sperimentazione. Nati da un sodalizio artistico fra David PucciMatteo Ortenzi e Leonardo Giulianelli, i Ferro Battuto sono una sextet band che da dieci anni percorre con eleganza e profondità il repertorio battiatiano. Accanto ai classici intramontabili – Centro di Gravità PermanenteCuccuruccuccùLa Cura – trovano spazio perle meno note e capolavori scritti per voci femminili come Giuni Russo e Alice, restituendo al pubblico quella miscela di misticismo e pop che solo Battiato sapeva alchemicamente realizzare. Con la voce duttile e appassionata di Pirate Jenny, le tastiere oniriche di Giulia Torbidoni, il basso preciso di Alessandro Caporaletti, ogni nota è uno sguardo verso l’alto, un richiamo verso ciò che di più elevato la musica può raggiungere.

Domenica 13 aprile al Barlume, via Nazionale, Sambucheto di Montecassiano, ore 18:00
Nel cuore dell’aperitivo domenicale, si apre la porta di una piccola follia: i Jazz Sunday sono un trio nato per gioco, ma capace di sorprendere con invenzioni improvvise e raffinata ironia.
Li chiamano instant trio, e l’etichetta calza a pennello: Roberto Bisello, il batterista che è stato ovunque (ma non se lo ricorda neanche più), ha chiamato con sé il suo compagno d’avventure Paolo Della Mora, bassista eclettico e immancabile nei progetti che sanno osare, e Marco Rossi, tastierista e pianista che fa della classe la sua cifra. Il loro jazz è libertà pura, ma con la grazia di una struttura nascosta, come certe folies architettoniche francesi – stravaganti, frivole, talvolta inutili… ma incredibilmente necessarie per la bellezza del paesaggio. E così, tra un bicchiere e una nota sospesa, ci si chiederà: fino a che punto può arrivare questa follia musicale?

È qui, in questi club, che la musica ritrova la sua essenza. Lontano dagli algoritmi, vicino ai cuori. Dove l’arte non si consuma: si celebra. Buon weekend a chi sa ancora ascoltare con l’anima.

GIULIANO ROSSETTI