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RIACE: UN MODELLO DI CONVIVENZA DA DIFENDERE E FAVORIRE

Un ulteriore gravissimo atto è stato adottato dal Ministro dell’Interno che, per via
amministrativa, ha ordinato una vera e propria deportazione dei migranti che vivono a
Riace.
Dopo le vicende di Lodi e di Monfalcone, dove si stanno discriminando i bambini figli di
immigrati nell’accesso alla mensa scolastica o all’asilo, ora si commette un atto disumano
oltre che di dubbia legalità.
La scelta del Ministero dell’Interno di trasferire i migranti ospiti dello Sprar di Riace in altre
strutture è un atto scellerato e spropositato.
Tale ulteriore vicenda costituisce la conferma di una deriva pericolosa ormai in atto che
deve essere fermata: per questo chiediamo alle Istituzioni democratiche e alla società
civile di reagire a quello che rappresenta un attacco alla cultura e ai valori della solidarietà,
dell’accoglienza, dell’uguaglianza e della dignità umana.
E’ stato più volte sottolineato dalla CGIL che il modello Sprar è l’unico modello sostenibile
di accoglienza e che sarebbe dovuto divenire strutturale nella gestione di tutti gli arrivi.
Questo punto di vista è sempre stato condiviso e sostenuto da quasi tutte le Istituzioni; per
questo lanciamo un appello a tutti i parlamentari marchigiani, al Presidente della Regione,
ai Sindaci delle città delle Marche, cosi come alle associazioni e ai cittadini, chiedendo di
prendere pubblicamente posizione e far sentire la propria voce rispetto a una modalità
inaccettabile di gestione dell’accoglienza che colpisce i più deboli e tradisce i valori della
Costituzione.
Il modello di accoglienza e di integrazione di Riace deve essere difeso e con esso il valore
della dignità delle persone.
Ancona li, 16 ottobre 2018