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Il principio della rana bollita e la perdita di valori

“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è
acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto
gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana
non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la
trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto
la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la
stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa,
sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.”
Tratto dal libro “Media e Potere” di Noam Chomsky
Molti si stupiscono per come il nostro paese abbia preso una china totalmente contraria ai principi di
accoglienza e socialità che hanno contraddistinto il popolo italiano nei secoli, da essere famosi per la nostra
ospitalità ed umanità siamo diventati il simbolo dell’inumanità. Ma come è possibile che sia avvenuto
questo cambiamento all’improvviso? In realtà ho già illustrato come i politici usino la Finestra di Overton
per far diventare accettabile quello che non lo era fino a poco tempo prima.
Ma ancora meglio il processo di disumanizzazione, di distruzione dell’etica, di accettazione del degrado, del
non combattere più gli abusi, è descritto da mai abbastanza rimpianto Noam Chomsky con il ‘principio della
rana bollita’. Ovviamente non parliamo di cuocere a fuoco lento un simpatico animaletto come la rana, ma
se una rana fosse posta in una pentola con il fuoco acceso, questa sarebbe inizialmente contenta, a suo
agio nell’elemento. Poi il salire della temperatura sarebbe anche gradevole, finché questa non salisse
troppo cominciando ad ingenerare malessere nel batrace. Ma se la rana sentendo l’acqua bollente al primo
impatto si sarebbe ribellata, saltando fuori dalla pentola, quando questa diventa troppo calda per la sua
sopravvivenza, lei è già stanca, abituata pian piano al salire del disagio, a quel punto non ha più la forza di
ribellarsi e rimane nella pentola a cuocere, fino a morire.
Il paradigma della rana bollita non è nuovo, in realtà risale alle ricerche della Johns Hopkins University del
1882, si tratta di una intelligente forma di manipolazione delle masse, come la già richiamata Finestra di
Overton. Si abituano le persone pian piano, queste salterebbero immediatamente se gli si proponesse
qualcosa di inaccettabile, ma se le si abitua pian piano, tutto diventa accettabile. Chi qualche anno fa
avrebbe accettato come se niente fosse di ributtare a mare o non soccorrere donne e bambini? La
solidarietà, l’umanità, il ‘capitale sociale’ degli italiani si sarebbe ribellato. Ma la Lega di Salvini ha pian
piano fatto intendere che la causa di tutti i mali è l’immigrazione, evita accuratamente di far sapere che
questa si è ridotta ad ¼ dello scorso anno, e non per merito loro. Instaura un clima di terrore e di paura del
diverso, della criminalità importata, ma non dice che il numero dei reati è in netto calo da anni. Il popolo
italiano viene fatto bollire lentamente per qualche anno da chi con una mano accende il fuoco sotto la
pentola e con l’altra nasconde abilmente 49 milioni di euro. E gli italiani si abituano all’ineluttabile, le
immagini dei migranti vestiti di stracci non causano più disagio, la perdita dei valori è totale e la rana è
perfettamente bollita.
MAURIZIO DONINI