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Fermo ancora di più nel ridicolo!

Andrea-Montelpare-Premio-Plauso-Citta-di-Fermo-07Fermo merita di meglio! In sole quarantotto ore sono apparse sulla stampa con rilievo diverso due notizie. Una riguardava i “deferenti saluti” inviati dall’immarcescibile Presidente della Camera di Commercio ansioso di accreditarsi al prossimo buffet di presentazione del nuovo Prefetto. La qualità dei saluti la dice lunga sulla statura dell’uomo e non solo in senso letterale, personaggio utile per  tutte le stagioni, capace delle più profonde metamorfosi per il potere e per l’arte di genuflettersi difronte ai potenti o ritenuti tali. Utile comunque a quelle consorterie fermane aduse a mantenere il potere, anche per mezzo di soggetti disponibili a sedersi su uno strapuntino, ma mica poi tanto e potere ogni tanto sedere alla mensa del potere. La seconda notizia è invece una chicca capace anch’essa di fare pendant con la prima per la qualità degli attori, ma mette ancora una volta in luce il livello al quale la città è oramai ridotta a conventicola tra un centro studi e una loggetta.  Ebbene per quest’anno il premio Plauso, un premio di provincia di categoria indefinibile, è stato assegnato ad un imprenditore del ramo calzaturiero. Voi vi chiederete i meriti di quest’uomo, i suoi successi in campo economico, la sua attività nel sociale, opere meritorie nei confronti della città e dei suoi cittadini. No, cari lettori, nulla di tutto questo, tutto meno prosaico. In un coacervo di consorterie, il nostro illuminato imprenditore ha semplicemente “favorito” la stampa di un libretto d pura teoria economica, oramai adottato dalla maggior parte delle università mondiali, non esclusa Yale, quella delle serrature, scritto, si fa per dire da un altro noto personaggio fermano già assessore al quale non da solo negli anni”80 e 90″ possono essere ascritti la maggior parte dei problemi che affliggono la città. Siccome la memoria è spesso corta e i cittadini hanno l’abitudine di essere troppo magnanimi con i loro amministratori poco capaci o addirittura pervicacemente convinti di essere delle eccellenze, allora “tollerano” ancora che costui dispensi consigli non richiesti, dopo aver dato cattivo esempio. Altro elemento da non trascurare il grande trasformismo di questo personaggio e l’opportunismo che lo ha fatto migrare verso lidi politici più accoglienti e più sicuri, non certo per convinzione ideologica o trasporto culturale, in questi casi è chiedere troppo.

ARES