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Mutui, un probabile rischio indennizzo per chi cambia banca

000mutuirischioindennizzoIl governo il 2 luglio scorso ha recepito una direttiva europea volta a prevedere un indennizzo a favore delle banche in caso di estinzione anticipata di un mutuo o di cambio dell’Istituto di credito. Un altro pezzo di liberalizzazioni va a farsi benedire con buona pace dei nostri legislatori, facili liberalizzatori. L’assenza di penale nella estinzione anticipata o nella surroga ha consentito in questi anni di crisi nerissima di mantenere un minimo di dinamismo nel settore dei prestiti per l’acquisto di immobili. Quando sarà recepita la direttiva nel nostro ordinamento, attraverso la delega legislativa, le sorprese per i consumatori potrebbero essere poco piacevoli. Infatti fino al 2007 la chiusura anticipata di un mutuo poteva costare anche il 4% del capitale residuo, norma cancellata da Bersani ed ora in dirittura d’arrivo per la prossima estate. Infatti i clienti che vorranno estinguere un mutuo o fare una surroga, dopo il marzo 2016 potrebbero incorrere in un indennizzo tra l’1 e l’1,5% del capitale residuo. Mentre il periodo minimo dopo il quale effettuare portabilità o surroghe sarebbe ridotto, rispetto ad altri Paesi europei a 5/7 anni. Intanto si sono mosse le associazioni dei consumatori ed anche una petizione on line sul sito change.org ha raggiunto decine di migliaia di sottoscrizioni. L’intento è quello di spingere il governo a non fare propria la direttiva europea, in forza del fatto che la stessa non prevede l’obbligo per i Paesi membri il recepimento in toto, bensì la “possibilità” di prevedere l’introduzione di un indennizzo a favore degli istituti di credito. L’auspicio per una volta sia quello per i nostri membri del Parlamento a non essere più realisti del Re e proseguire sulla strada delle liberalizzazioni con tutti i benefici che queste comportano. Non a caso la crescita dei mutui negli ultimi mesi ha riagguantato i valori pre crisi puntando decisamente al rilancio del mercato immobiliare.

ARES