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E…… con 2.218 mld di debito vorrebbero pure abassare le tasse!

000debitopubblico07L’ultima trovata fantasmagorica del “solito” Renzi era stata quella di chiedere ai tecnici del Tesoro di studiare una possibile soluzione all’abolizione della tassa sulla casa. Il premier oramai consapevole del fatto che gli italiani avevano capito il suo gioco di annunci, ai quali quasi mai segue una effettiva realizzazione delle cose dette, si era imbarcato nella famosa mossa del cavallo, un rilancio forte per far capire agli elettori che lo stanno abbandonando, l’ultimo sondaggio certifica un ulteriore calo del 3%, di quale pasta è fatto il premier. Purtroppo, come gli capita di frequente Renzi dimentica il contesto, dimentica la gravità della crisi economica del paese, dimentica il fatto che lo “Stato”, inteso come amministrazione centrale e periferica continua una politica della spesa incredibilmente folle, tanto da portare il debito pubblico ad un nuovo record, 2.218 miliardi, +3,9% dall’utlima rilevazione di sei mesi fa. In questo contesto non solo non è pensabile e possibile un alo delle tasse, ma anzi, come scrive Enrico Cisnetto in altra parte del giornale dovremo attenderci una manovra autunnale molto pesante, tra i 20 e i 40 miliardi, se non addirittura l’aumento dell’Iva e l’applicazione delle clausole di salvaguardia. La “follia” politica di questo governo è semplicemente quella di non discostarsi dai comportamenti del passato, dove si predica un verbo e se ne applicava uno diverso. Così è l’operatività del governo Renzi, dice di voler abolire le Provincie, non le abolisce, le trasforma, la spesa resta diminuita di un’inezia, ma nel contempo nascono alcuni carrozzoni giganti: le città metropolitane.  Sarebbe giusto, logico e ormai tempo di accorpare le regioni, abolire quelle a statuto speciale e tagliare a più non posso la spesa, a ben guardare con la Sicilia sull’orlo della bancarotta e le Provincie in preavviso di dissesto, ma continuano a spendere, non solo non si fa la spending review, ma il debito sale ed abbatte nuovi record. Arrivederci in autunno!

ARES