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La “tela” di Letta

la tela Da settimane stiamo seguendo con attenzione l’attività del gabinetto Letta nel percorso sulla legge di stabilità ed in particolare sulle imposte sulla casa. Non abbiamo timore a dichiarare la nostra più grande difficoltà a capire la strategia del premier e del suo ministro del tesoro e non nascondiamo neppure la nostra delusione per tanta improvvisazione. E’ sufficiente un esempio tra tanti. Quarantotto ore fa l’aliquota sulla mini TASI del 2014 era stata fissata all’1 per mille, nella notte un emendamento del gruppo Pd innalzava l’aliquota al 2,5 per mille. Se volessimo continuare sarebbe sufficiente parlare della web tax, una sciocchezza assoluta, prima annunciata come una nuova tassazione, poi definita in misura ridotta e parzialmente inefficace, oltre a portarci il triste primato di essere il primo e unico paese ad applicarla. Inoltre potremmo trattare dei tagli necessari e previsti mai effettivamente inseriti nella legge di stabilità, la riduzione della spesa pubblica, il taglio ai dirigenti in sovrannumero, le provincie ancora in vigore, le tasse sulla casa più care nel 2014 della vecchia IMU. Infine se volete la chicca è stata “l’abolizione” del finanziamento ai partiti, ma solo dal 2017 e quindi solo per le nuove formazioni politiche. Ma Letta pensa ancora che gli italiani abbiano l’anello al naso? Ovvero che i cittadini in piazza facciano solo rumore! E noi lo avevamo detto! Letta come Penelope disfà di notte quello che cerca di costruire di giorno, nella più completa assenza di strategia, coraggio, decisione e attenzione ai problemi reali del paese.

ARES