Politica

MANUELA CARLONI: URGENTE FERMARE LA CULTURA DELL’ODIO E DELL’INTOLLERANZA

La candidata Pd alle regionali nel collegio di Ancona lancia l’allarme: “Il fascismo sta rialzando la testa. Non disperdiamo i valori dell’accoglienza e dell’integrazione per i quali le Marche si sono sempre distinte”

“Il fascismo sta rialzando la testa, mentre le aggressioni squadriste continuano a destare troppo poco scandalo tra la destra, tutt’altro che moderata, di cui fa parte il candidato alla presidenza della Regione Francesco Acquaroli, espressione di Fratelli d’Italia. Il voto del 20 e 21 settembre ci offre l’opportunità di non disperdere quei valori dell’accoglienza e dell’integrazione, di civiltà e democrazia, portati avanti dal centrosinistra e per i quali le Marche si sono da sempre distinte”.

Così Manuela Carloni, in corsa alle prossime elezioni regionali nel collegio di Ancona tra le file del Pd.

“La tragedia di Colleferro, ma anche il caso di Luca Traini a Macerata, candidato con la Lega a Corridonia, e autore, nel 2018, di una terrificante sparatoria contro un gruppo di immigrati -incalza – deve allarmare tutti noi marchigiani. Naturalmente, e ci mancherebbe, la condanna per i terribili episodi è stata unanime. Ma ciò che deve preoccupare è la matrice fascista di questi crimini efferati, sdoganata dall’estrema destra ed espressione di quei gruppi per i quali Salvini, volente o nolente, è una figura di riferimento. Questi gruppi esistono e continuano a proliferare, anche qui, nelle Marche, dove sosterranno la destra, continuando a fomentare un clima di odio”.

La candidata dem precisa come sia chiaro che “ la colpa della morte di Willy, così come quella di altre brutali aggressioni, non è di Salvini, né della Meloni”.

Ma aggiunge: “Deve essere altrettanto chiaro che la destra fatica a smarcarsi da questi gruppi eversivi, legittimando di fatto la cultura del degrado e della violenza, di quella cultura fascista tuttora persistente nel nostro Paese, che da sempre il centrosinistra combatte in ogni sua forma. Un’altra grande ragione per investire prioritariamente le risorse europee in cultura, istruzione e sviluppo del pensiero critico”.