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POSTE ITALIANE, EMERGENZA CORONAVIRUS, BALDONI (SLC CGIL MARCHE): “I LAVORATORI SENZA LE ADEGUATE PROTEZIONI INDIVIDUALI”

Poste italiane, emergenza coronavirus: Slc Cgil Marche è molto
preoccupata perché, a fronte degli appelli a restare a casa, i
lavoratori di Poste Italiane sono costretti a lavorare in
condizioni precarie di sicurezza a danno anche della clientela.
Infatti, a distanza di un paio di settimane dal primo decreto
del Governo, i dipendenti dell’azienda non hanno ricevuto alcun
dispositivo individuale di protezione come disinfettanti,
guanti e mascherine.
«E’ cominciata solo ieri la distribuzione delle mascherine
negli uffici – dichiara Gloria Baldoni, segretaria regionale
Slc Cgil Marche – ma sono monouso e ne hanno date una per
ciascuno ai portalettere e alla sportelleria».
Slc Cgil Marche chiederà alle altre sigle sindacali di
sottoscrivere un documento in cui si sollecita la sospensione
del servizio fino a quando l’azienda non metterà in condizioni
di sicurezza i lavoratori e le lavoratrici.
«L’azienda ha previsto la chiusura del 25 per cento degli
uffici nelle Marche, il taglio dei doppi turni – incalza
Baldoni – ma il problema è che, riducendo le prestazioni e gli
uffici, la clientela aumenta in quelli che restano aperti dove
si registra sempre la mancanza di tutele sia per gli stessi
dipendenti sia per la clientela». Nonostante l’appello per il
ricorso a formule di lavoro agile, «ancora l’azienda non ha
fornito una risposta, nonostante nelle Marche ci siano uffici
che possano svolgere l’attività da casa, come il Centro
multiservizi di Ancona o i centri di videocodifica di Ancona,
Ascoli e Pesaro».