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Terremoto, ricordate? Non vi lasceremo soli!

Il 24 Agosto 2016, e successivamente il 30 ottobre, due violentissime scosse
sismiche provocarono in quattro Regioni del centro Italia, Marche, Umbria,
Lazio ed Abruzzo una vera e propria catastrofe, con oltre 300 morti, altrettanti
feriti e quasi 50.000 sfollati.
Per aiutare i territori colpiti furono subito stanziati oltre 2 miliardi di euro
mentre una passerella ininterrotta di ministri, sottosegretari, governatori,
assessori regionali e comunali, esponenti politici di primo, secondo e di terzo
piano, a reti unificate gridava “Non vi lasceremo soli”.
Non vi lasceremo? Soli?
Dopo più di tre anni, il silenzio regna sovrano su quei territori. Spente le
telecamere e riposti gli elmetti, le popolazioni così duramente colpite sono
rimaste sole.
E di quei miliardi stanziati, secondo il quotidiano Il Tempo, ne sono stati spesi
ben pochi!
A distanza di oltre tre anni lo scenario è quello apocalittico di sempre. Paesi
distrutti, frazioni praticamente scomparse, centri svuotati e una montagna
incredibile di macerie ancora da rimuovere. Si calcola che siano da rimuovere
ancora oltre 100.000 tonnellate di macerie. Quando saranno rimosse, primo
passo per la ricostruzione, ancora non è dato sapere, anche perché un nuovo
terremoto si è abbattuto sulle popolazioni dopo quello sismico.
E’ il terremoto burocratico, l’applicazione di legislazione ordinaria per far
fronte a situazioni straordinarie, norme in contrasto tra loro, cavilli procedurali,
e una sconfinata farraginosità procedurale degna della migliore commedia degli
equivoci.
Basti pensare che, per avere un semplicissimo parere su un’ ipotesi di progetto,
passano 7/8 mesi, ma se poi, e qui siamo veramente alla commedia dell’arte, ti
chiedono delle integrazioni, il tecnico le deve produrre in soli dieci giorni,
SIC!!!

E dei fondi arrivati tramite gli sms solidali, 33 milioni, il 60% (circa 21 milioni
di euro) erano destinati alla regione Marche per finanziare 94 progetti di
ricostruzione, che sommati ad alcuni interventi minori, avrebbero portato ad un
totale di 107 interventi nella nostra regione . Ad oggi, solo otto di essi sono stati
già ultimati.
E questi pochissimi progetti sono stati realizzati nella sola provincia di
Macerata.
Restano, sconfortanti, le migliaia di tonnellate di macerie ancora da rimuovere.
Restano, sconfortanti, i due miliardi di euro ancora in chissà quale cassetto.
Restano, sconfortanti, le migliaia di cittadini ancora senza una casa e senza una
prospettiva di lavoro. Restano, sconfortanti, le casette non certamente a prova di
freddo.
Resta, sconfortante, l’immagine di un Governo fermo anche di fronte ad una
calamità devastante. Un Governo non in grado di dare risposte. Un Governo
diviso e lacerato che non sa darsi quella spinta pure necessaria per uscire dalle
pastoie di un quotidiano senza più futuro. Resta sconfortante l’immagine di una
Regione, che non è stata in grado di far valere, presso il Governo, le ragioni dei
propri cittadini.

Ancona, 11 gennaio 2020

Ing. Piero Celani
Vice Presidente Consiglio regionale delle Marche