CGIL, CISL E UIL MARCHE A MANIFESTAZIONE FERMO CONTRO RAZZISMO
CGIL, CISL e UIL delle Marche partecipano ed aderiscono alla manifestazione di mercoledi
5 luglio 2017 a Fermo contro il razzismo e la xenofobia e per ricordare i tragici fatti di un
anno fa, che hanno determinato la morte del giovane richiedente asilo, Emmanuel Chidi
Namdi.
Un’occasione importante per difendere i valori di civiltà e solidarietà che hanno sempre
contraddistinto le nostre comunità e che la crisi e le strumentalizzazioni politiche stanno mettendo
duramente in pericolo.
Un’occasione preziosa per riflettere sul complesso tema delle migrazioni, tema profondamente
mutato negli ultimi anni tanto da divenire fenomeno sociale, che rappresenta il vero snodo politico
della contemporaneità .
Quando, come sindacato, parliamo di continuo incremento della disuguaglianza nella nostra
società, del deterioramento delle condizioni di vita e dei servizi non possiamo che farlo
guardando anche a come proprio sui migranti si stanno sperimentando, in termini di mobilità,
di condizioni di lavoro, di salute, e in termini di disconoscimento di diritti umani universali, le
politiche più pericolose.
Solo nel Mediterraneo oltre 35.000 persone sono morte e nessuno parla del dolore in cui vivono le
loro famiglie. Non possiamo accettare una società che sterilizzi il dolore, nasconda il tema dei
diritti umani e veda l’immigrazione come un problema collegato all’illegalità e al pericolo.
Intendiamo affermare che per noi nessuna persona è illegale, ancor di più in una condizione
che vede in Italia l’impossibilità reale di ingresso legale, che crea spesso un circolo vizioso di
marginalità e sfruttamento.
I problemi del lavoro, della salute, dell’alloggio, dell’istruzione e formazione, non sono diversi per
gli autoctoni e per i vecchi e nuovi migranti, anzi vediamo nell’immigrazione una grande
opportunità e vediamo nell’accoglienza, improntata però su un modello diverso da quello
emergenziale, una chiave per far ripartire il sistema economico italiano ed europeo.
Il razzismo non è solo un problema culturale e non si combatte con le belle parole ma
cancellando dalle leggi dell’immaginario la figura del “clandenstino” e le paure che esso
incarna. Questo può solo avvenire provando a costruire progetti di cambiamento, a partire
dalle nostre comunità regionali. Progetti di sperimentazione che facciano partecipare i migranti
stessi nella costruzione del benessere collettivo e che facciano superare i modelli nazionali dei
C.A.S., controproducenti e forieri di illegalità e che trasformano a volte l’accoglienza in business.
Per questi motivi, riteniamo assolutamente importante che il movimento sindacale unitario
delle Marche sia presente all’importante manifestazione del 5 luglio e che la manifestazione
stessa possa rappresentare e stimolare l’avvio di una discussione su tutto il territorio regionale
su un nuovo modello di accoglienza e di solidarietà, che non crei muri, ma ponti tra le
persone, coinvolgendo tutti i Comuni, le Istituzioni, le associazioni e le forze democratiche.
Solo così si potranno sconfiggere la paura, il razzismo e le forze politiche che ad arte alimentano la
xenofobia.
Ancona li, 29 giugno 2017
Le Segreteria CGIL CISL UIL Marche