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Petrolio in picchiata, sotto i 50$

Crude-OilGiornaliero20150311104528-1024x744Una settimana nera per il prezzo del barile, in pochi giorni il prezzo ha ceduto sul mercato oltre il 7% con un’ondata di vendite che non si registrava oramai da circa un anno. La parte del leone sul mercato in maniera sorprendente l’hanno fatta Paesi tutto sommato problematici o in preda a conflitti come Nigeria, Libia, Iran ed Iraq, riportando con le loro transazioni il prezzo del greggio sotto i 50 dollari. Se la tendenza estrattiva e la forte offerta sul mercato dovesse continuare, basti pensare ai volumi di export toccati dall’Iran, 3.000.000 di barili pari alla produzione degli anni precedenti al 1979, l’Opec che si riunirà a maggio e potrebbe prendere in considerazione provvedimenti atti a scongiurare il surplus dell’offerta. Il rischio è una nuova spaccatura dell’Opec sul fronte dei Paesi con maggiori necessità di valuta per far fronte ai costi della ristrutturazione post bellica e al rilancio dell’economia. A breve, a meno di manovre sulle accise, il calo del prezzo del greggio dovrebbe farsi sentire alla pompa con un certo sollievo per gli automobilisti, i quali si augurano, dopo gli aumenti sensibili delle settimane scorse una moderazione dei prezzi e una produzione costante del petrolio con afflsso ordinato sul mercato.

ARES