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Il mattone riparte dopo 4 anni di crisi durissima

mattone-euro-258Le condizioni paiono esserci tutte per stabilizzare e rilanciare il settore edile e di conseguenza anche le compravendite. Una spinta tangibile al settore viene principalmente dal settore del credito con gli interessi a livelli accettabili, dalla crisi del settore petrolifero e la conseguente discesa del prezzo dei carburanti, ma anche da una favorevole congiuntura metereologica con piogge scarse e tempo mite. In questo contesto si registrano i primi incoraggianti segni di ripresa, la produzione è cresciuta nell’ultima rilevazione di Novembre del 3,8% rispetto all’anno precedente, facendo così registrare l’incremento maggiore dall’inizio della crisi datata 2008. Stesso discorso per le rilevazioni della crescita su base mensile, con la conferma del segno positivo che segna un 2,9%, fissando il maggior incremento annuo. In prospettiva le analisi mettono in evidenza un mercato immobiliare caratterizzato da prezzi stabili e aumento consistente delle transazioni. Per l’anno in corso a livello previsionale sono previste poco meno di 500.000 compravendite con prezzi sostanzialmente stabili o con contrazioni contenute entro il 2%. Gli Osservatori immobiliari più attenti al mercato immobiliare indicano una decisa ripresa di fiducia dei risparmiatori nell’investimento immobiliare, complice la criticità dell’investimento finanziario, la migliorata accessibilità al credito con mutui a tassi molto convenienti e il rinnovato interesse principalmente verso la prima casa, l’immobile come investimento e da ultimo la casa per le vacanze. Rimane riflessivo il mercato degli immobili per uso diverso da abitazione, gli spazi nei grandi centri commerciali, fino al momento del rilancio e della ripresa degli investimenti nel settore con nuovi segmenti di attività. Infine il traino della ripresa è dato anche dagli effetti della legge di stabilità dove trovano spazio le agevolazioni fiscali, la eliminazione della Tasi sulle prime case e il probabile rilancio dei cantieri pubblici. L’avvio di una nuova fase di sviluppo, per la quale serve anche il corposo intervento dei comuni in favore del recupero e della riqualificazione degli edifici fatiscenti, in particolare all’interno dei centri storici, potrebbe consentire il recupero di almeno una parte degli oltre 500.000 posti persi nel settore negli ultimi anni.

ARES