Hoka Hey, L’Italia è un buon Paese dove morire
Se stiamo a quando racconta tutti i giorni il nostro amato premier, l’Itali a è un paese meraviglioso, un vero
Eden di cui lui è il creatore, cui tutto vede e provvede. In questo paradiso tutti vivono felici, l’Italia è tornata
è il mantra che ripete ad ogni piè sospinto. Peccato che le cose non siano esattamente così…. Tralasciando
per una volta i disastri in politica estera ed economica ed i continui fallimenti delle politiche del lavoro,
quello che ci ha portato il governo Renzi nel 2015 è stata la possibilità di morire molto più facilmente che in
passato.
Nel 2015 abbiamo avuto quasi 70.000 decessi in più rispetto al 2014, un aumento di ben l’11,3%, se le
percentuali condannano il Gianburrasca di Firenze quando si parla di economia, lo pongono ai primi posti
nel mondo per avere conseguito risultati pari ad una guerra senza quartiere od una epidemia di peste
bubbonica in stile medioevo.
Il richiamo ad eventi bellici non è casuale, una tale impennata si è avuta solo nella grande guerra 1915-18,
peccato che invece degli austriaci qui si tratti del governo del PD, il progressivo invecchiamento della
popolazione è una parziale spiegazione. Il tasso di ageing giustifica solo 16.000 dei 68.000 morti in più, il
resto è, a detta degli esperti di medicina e di sociologia, causato dall’impoverimento generale dei cittadini e
dai tagli allo stato sociale in cui ricadono tutti gli esami “preventivi” e quelli ritenuti, dal duo Renzi-Lorenzin,
“non necessari”. Altra causa è imputabile al fatto che l’Italia risulta il paese con il più alto numero di morti
per inquinamento in Europa. Le politiche in materia sono a dir poco dilettantesche e dettate, come d’uso
del governo in carica, media oriented, si agisce solo sul versante del trasporto privato ed in maniera
punitiva e comunque contraria a quanto si dovrebbe fare se si conoscesse la materia.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha rilevato che l’Italia occupa il primo posto per tutti i principali
inquinanti: 59.500 decessi sono dovuti alle pm 2,5, 21.600 al biossido di azoto e 3.300 all’ozono
troposferico. In tutto, si tratta di 84.400 vittime premature causate nel solo 2012. Roma, Firenze, Napoli,
Bologna, Cagliari sono le città in Italia dove è più facile morire per inquinamento, ma se la lotta
all’inquinamento richiede tempi lunghi, i tagli alla sanità sono immediati. A fronte di un aumento dell’età
media della popolazione dovrebbe corrispondere un aumento delle prestazioni sanitarie, il governo Renzi
invece vede la sanità solo come un costo, ed il taglio delle cure unito all’invecchiamento progressivo della
popolazione crea un effetto perverso. Giova anche ricordare che la UE riconosce un tasso di ageing
misurato sui 50 anni che incide sulla tanto richiesta flessibilità, peccato che questa non vada a beneficio dei
cittadini, ma del bilancio dello Stato.
MAURIZIO DONINI