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A PROPOSITO DI POLO UNIVERSITARIO

000celanip00Francesco Ameli, giovane e rampante capogruppo del Partito Democratico ascolano, intervenendo

sul nuovo Polo universitario ha gettato strali su chi scrive, quale artefice insieme a Castelli del

ritardo con il quale questa opera è stata consegnata alla Città.

Ma Ameli è giovane e non credo che i suoi ricordi possano affondare nel 1999, quando mosse i

primi passi questa vicenda.

Proviamo allora a ripercorrere, brevemente, il cammino di questa realizzazione.

Nell’agosto del 1999, il primo, importante, atto della Giunta Celani fu l’acquisto della 1^ tranche e

con fondi propri, e non regionali, per un importo di circa 5 miliardi di vecchie lire, del complesso

dell’Annunziata.

Insediati  da appena un mese (luglio) indirizzammo subito i nostri sforzi verso il potenziamento

dell’offerta universitaria, concludendo con l’Ing. Maresca, all’epoca direttore generale della Asl, un

protocollo d’intesa per l’acquisto del vecchio ospedale Mazzoni.

Se poi siamo arrivati al novembre del 2015 per l’inaugurazione, Ameli dovrebbe guardare  in casa

propria. In quel PD che ha sempre osteggiato il Polo universitario, frapponendo una molteplicità di

ostacoli alla sua realizzazione.

Quali? Ricordo la contrapposizione netta, totale, della Provincia prima e della Regione poi.

Entrambe a guida sinistrorsa questi due enti e i loro esponenti politici dell’epoca, hanno frapposto

negli anni una molteplicità di vincoli e distinguo.

Voglio ricordare la battaglia politica sulla variante urbanistica che  vide in prima fila la Provincia e,

guarda caso, quell’Anna Casini che nei giorni scorsi quale esponente di punta della Giunta

regionale plaudiva all’apertura del Polo di S. Angelo Magno, ma all’epoca era un consigliere

comunale, in quota PD e funzionario della Provincia nel settore urbanistica.

Ricordo ancora i suoi interventi in Consiglio Comunale e chi vuole può ritrovarli nelle registrazioni

delle sedute consiliari.

Oggi la sinistra in salsa ascolana e picena inneggia a questa “conquista”, quasi a volersi

autopremiare per il raggiungimento del  traguardo  che non è affatto merito loro e lanciano, giusto

per non perdere l’allenamento, accuse a chi avrebbe potuto e dovuto fare di più e ben prima dei

quindici anni che sono stati necessari per raggiungere l’inaugurazione.

Eppure, se Ameli avesse la bontà di  fare un po’ di ricerca storica, scoprirebbe che il progetto

complessivo c’era e c’è.

Era ed è tutto in quel project financing che per il PD era la madre di tutte le sciagure.

Lì c’era e c’è tutto il progetto. Quel progetto di cui oggi la sinistra cittadina lamenta l’assenza quale

cattivo esempio di programmazione (ovviamente targato centrodestra). Curioso. Nei primi anni

Duemila non vollero e combatterono strenuamente quel progetto, ed oggi dicono che manca…

Oggi la sinistra parla di studentato ma dove era ieri quando noi l’avevamo presentato nel project

financing?

Ricordo ancora le lunghe discussioni che in quel periodo avevo con il prof. Cao per mettere a punto

un progetto di ampio respiro ed effettivamente rispondente alla Facoltà.

Ma ricordo anche gli ostacoli che la Provincia prima e la Regione poi, frapponevano con

motivazioni pretestuose (??) del tipo che l’edificio non poteva essere più alto del campanile di S.

Angelo Magno.

E mentre la Provincia diceva no, a prescindere, alla variante urbanistica, la Regione, che aveva i

fondi necessari, bocciava tutto quello che passava tra le loro maglie.

Per anni abbiamo chiesto alla Regione di darci quelle che erano le nostre risorse per completare

l’acquisto. Macchè. Risultato? Uno stop di dieci anni.

Comunque, visto l’atteggiamento del PD su altre vicende di stretta attualità, comincio a pensare che

l’ostracismo sia nel suo dna. No, no, no, no.

La negazione è una costante nella sinistra ascolana e picena. No alla sesta vasca e che finirà per

mettere in crisi tutto il territorio e questo nonostante che la Regione abbia previsto nel Piano dei

Rifiuti solo la discarica di Relluce per la nostra zona. E ancora, no al piano di recupero della Carbon

targato Restart dove l’on. Agostini è sempre in prima fila.

E tra un no e l’altro i renziani nostrani che ti fanno? Mettono in vendita due piani di Palazzo

S.Filippo e l’Hotel Marche. Due piani di palazzo S. Filippo? Ma per farne cosa? Ovviamente solo

cassa! E l’Hotel Marche per farne cosa? Un altro albergo? Un multi residence? oppure anche qui

appartamenti di civile abitazione o forse semplicemente cassa?

Beh! Questa volta a dire NO sarà Forza Italia.

F.to Piero Celani