Fermo

Rotatoria Satrada Paludi, Marcozzi ‘Grazie al Pd tempi allungati e speso denaro pubblico’

Rotatoria sulla strada Paludi, l’ennesimo affronto del Pd al Fermano. La Regione, col suo intervento, ha di fatto allungato i tempi sui lavori su un’opera essenziale per la sicurezza stradale e dei residenti. E come se non bastasse quell’opera, finanziata ora con soldi pubblici, poteva essere realizzata con risorse dei privati. Inammissibile e inaccettabile. Il Fermano e l’imprenditoria locale non possono più attendere né accettare simili affronti, con un Centrosinistra a guida Pd che sta remando contro il nostro territorio. Un passo indietro.

I privati proprietari delle terre interessate dall’opera erano pronti a investire nella realizzazione della rotatoria lungo la strada Paludi in cambio di uno/due lotti commerciali. Le opere che i privati erano pronti a costruire avrebbero consentito anche di avere nella disponibilità pubblica una bypass viario con la ss Adriatica, un attraversamento a basso impatto ambientale ciclo-pedonale sulla ss16, arredi urbani e anche la salvaguardia dei frontisti. L’accordo c’era e, su sollecitazione del Comune di Fermo, i privati avevano anche preparato un progetto di fattibilità, con il nulla-osta dell’Anas e con il coinvolgimento della Provincia. Si era addirittura arrivati alla fase dell’accordo di programma. Ma quando il Pd, forse subdorando la possibilità che il Comune potesse portare a casa, a costo zero per la collettività, un’importante opera urbanistica, ecco che la Regione ha voluto dire la sua bypassando l’intervento dei privati: hanno promesso che l’avrebbero realizzata loro con i soldi per la viabilità del nuovo Ospedale. Morale della favola: tutto si è bloccato, la rotatoria non c’è. E se si farà, ormai non prima del 2023, la si farà con soldi pubblici quando invece si poteva avere con denaro dei privati. E tutto questo per l’inammissibile intervento del Pd, forse terrorizzato dal virtuoso accordo tra privati e Comune, in barba alla sicurezza di tutti i cittadini, a partire da quelli del Comitato che hanno raccolto ben 1.600 firme per l’infrastruttura.