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SINDACATI: NELLE MARCHE , EDILIZIA ANCORA AL PALO. LO “SBLOCCA CANTIERI” NON RISOLVE I PROBLEMI

A pochi giorni dall’approvazione del cosiddetto “decreto Sblocca Cantieri”, le
organizzazioni sindacali esprimono forte preoccupazione per il quadro che si viene
determinando nel Paese in generale e nella nostra regione in particolare.
Le Marche, regione protagonista del cratere, da qui a breve saranno il più grande
cantiere d’Europa ed è per questo che dobbiamo alzare il livello di controllo, sicurezza e
di attenzione.
La normativa nazionale e regionale dovrebbero avere questa sensibilità e questa
direttrice, invece assistiamo a misure, approvate frettolosamente, che indicano un’altra
via, quasi una scappatoia.
Da un lato, c’è il ritorno al massimo ribasso con le conseguenze che conosciamo bene:
compressione di diritti, di salari e scarsa qualità dei materiali e dei processi; dall’altro, la
possibilità di subappaltare fino al 50% (prima era il 30%) le lavorazioni, con tutti i rischi
del caso (per esempio la riduzione della spesa per realizzare l’opera, che spesso
pregiudica la concorrenza leale tra le imprese). Il combinato disposto delle due misure
riporta le lancette indietro nel tempo e determina, di fatto, un serio rischio di illegalità nel
settore edile favorendo l’evasione fiscale e contributiva ed aumentando i rischi di infortuni
per i lavoratori, per il risparmio delle risorse destinate alla sicurezza.
E’ evidente che il decreto, così come concepito, da un lato non sbloccherà alcun cantiere
ma, anzi, aumenterà le future possibilità di contenzioso, dall’altro non fa nulla per i tanti
cantieri marchigiani già in essere che sono fermi per cause “diverse”: si pensi al
completamento della Fano Grosseto, al Nuovo Ospedale INRCA di Ancona (48 milioni di
euro e tavolo di crisi CMC aperto al Mise), al Nuovo Ospedale Salesi (56 milioni di euro).
E ancora: la realizzazione nuova sede ferroviaria Montemarciano-Falconara Marittima
(appalto RFI da circa 65 milioni di euro). Non deve stupire la situazione marchigiana se
ancora non esiste a livello nazionale un elenco di opere per una effettiva ed immediata
cantierizzazione.
Facciamo appello a tutte le forze di governo, a tutti i livelli, che hanno a cuore le Marche
e una ricostruzione di qualità, per contrastare questo provvedimento pericoloso ed
irresponsabile.

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