“L’anarchico non è fotogenico”, venerdì 5 maggio al teatro
Venerdì 5 maggio (ore 21) il teatro comunale ospita un’altra proposta teatrale
della rassegna Sottopassaggi sostenuta dall’Assessorato alla Cultura:
“L’anarchico non è fotogenico”.
Note di scena
Il principio di buona morte, legato al concetto di fine o accelerazione di una fine
certa, si intreccia con le eutanasie negate, riferite non solo al campo medico-
scientifico ma anche a quello della politica, della biopolitica e della cultura.
Due cow-boy (Roberto Scappin e Paola Vannoni) poi improbabili danzatori, si
affrontano in una partitura dialettico-gestuale dall'efficacia penetrante, incisiva,
sollecitando un intelletto disobbediente e operativo, complice un testo che,
passo dopo passo, si oppone all’opinione comune e alle mistificazioni del buon
senso. Una sofisticata clownerie intellettuale, un gioco verbale alle soglie
dell'assurdo.
L’azione è condotta in 3 capitoli, che si sviluppano dal nucleo centrale “Tutto è
bene quel che finisce”. Dal giuramento di lppocrate al giuramento di fedeltà alla
Repubblica, ciò che sembra concepito a tutela dell'interesse comune può
configurarsi come una sottrazione dei diritti, da quelli che attengono al libero
arbitrio a quelli legati al principio di uguaglianza. Quale linguaggio può
declinare e restituire valore ai tanti basta! Un’esclamazione forte, quasi
performativa: la sua pronuncia vorrebbe segnare la fine di qualcosa, tracciando
il limite dell’opportunità o della sopportazione. La forza dinamica di questa
parola sta proprio nella sua autentica aspirazione a generare una cesura, una
frattura fra presente e futuro. Biglietti in vendita al prezzo di 8 euro (ridotto 6
euro riservato a Soci Fai, Italia Nostra, under 25 over 65, Soci Marche Jazz
Card (solo Tam): Informazioni e prenotazioni presso Proscenio teatro (tel. 392
3429126, organizzazione@proscenioteatro.it).
2 maggio 2017