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Alessandra Petracci comunicato bilancio

apetracci017Nessuno lo vuole ammettere ma il bilancio del comune di Porto San Giorgio non permette a nessuno di fare troppi sogni, semmai qualche incubo.
E’ un bilancio T-red dipendente, senza le multe le entrate non sarebbero sufficienti a coprire i costi di funzionamento dell’ente. Servizi essenziali alla comunità sarebbero a rischio.
Le aliquote fiscali sono pressoché ai massimi, i pezzi di valore dell’argenteria di famiglia sono stati già venduti e nel bilancio di previsione 2017- si prevede di vendere gli ultimi rimasti, come l’ex consorzio, a valore di saldo per realizzare qualche altra piazza o pezzo di lungomare sì da far vedere che si è bravi a fare. Non è che si è contrari ad abbellire il paese, anzi, le ultime opere ci piacciono pure, ma non sono queste che possono risollevare la situazione economica di PSG, non è che la piazza più bella riempia automaticamente i negozi e gli alberghi.
Il lavoro, questa è la priorità, per i giovani, che non devono essere necessariamente costretti a migrare e per i meno giovani che sono ancora lontani dalla pensione e che non hanno prospettive.
Allora, che si fa? Come può un’amministrazione promuovere e supportare la ripresa economica e lo sviluppo del paese?
Un’amministrazione capace, certamente  non può e non si deve sostituire agli imprenditori ma deve creare le condizioni affinché gli imprenditori possano lavorare al loro meglio. Nessuna delle amministrazioni che si sono succedute negli anni ne è stata in grado, la prova è evidente e sotto gli occhi di tutti e non sono credibili oggi gli ex sindaci, assessori e consiglieri, che si ricandidano quando promettono “la rinascita, la ripresa…” e quant’altro. Se ne fossero stati capaci perché in questi anni non l’hanno fatto? Perché hanno assistito passivamente al decadimento economico di PSG? Perché non sanno come fare.
Turismo, cultura, gastronomia, moda, ambiente, questi sono i punti di forza del nostro territorio, da qui bisogna ripartire. Vanno ottimizzate le risorse, quello che fino ad oggi si è speso in mercatini, sagre, manifestazioni estemporanee che non hanno generato una continuità di presenze oltre alla giornata dell’evento, va impiegato all’interno di un progetto organico. Bisogna portare i turisti e bisogna andarli a prendere dove stanno, a casa loro, nei grandi centri commerciali delle città del nord Italia e delle più importanti città europee, con una proposta allettante che metta insieme tutto il territorio e tutta la sua offerta turistica, culturale, gastronomica, ambientale. E’ un lavoro da fare insieme, Comune, anzi, Comuni del territorio, e imprenditori, e una occasione per creare lavoro per giovani.
Un territorio che non ha grandi fabbriche dove può trovare occasioni di lavoro in particolare per i giovani? Soltanto nei servizi, in tutti i servizi legati al turismo ovviamente e nei servizi innovativi, da quelli alle imprese a quelli alla persona.
Cosa possiamo fare noi? Creare le condizioni ambientali affinché possano nascere e svilupparsi iniziative imprenditoriali. Innanzi tutto mettere a disposizione gli spazi dove giovani e anche meno giovani possano trovare, senza sostenere costi eccessivi, spazi di lavoro condivisi, dove possano scambiarsi conoscenze ed esperienze, dove possa nascere un laboratorio di idee, un’officina, una “fabbrica”. Il comune l’immobile ce l’avrebbe pure, l’amministrazione Loira lo vorrebbe vendere a prezzo scontato per fare un restyling di un pezzo di lungomare (ci serve proprio in questo momento?), altro non sanno fare.
E’ l’ex consorzio, immaginate quello spazio rivitalizzato da giovani che progettano, lavorano, costruiscono il futuro.
Ci diranno: i soldi per completarlo dove li trovate? Noi lo sappiamo, sappiamo quali sono i fondi cui si può accedere per realizzare un progetto di questo tipo. Ci sarà pure una qualche differenza fra imprenditori, tecnici, professionisti e politici di lungo corso.
Alessandra Petracci