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Il PUN scende ai minimi: cosa significa per le nostre bollette?

Nel mese di marzo , il prezzo dell’elettricità in Italia è sceso a 120 euro/MWh , con un calo del 20% rispetto a febbraio. Il fenomeno solleva interrogativi sulle dinamiche di mercato , sulla domanda e sul peso delle fonti rinnovabili . In questo articolo analizziamo causa, conseguenze sulle bollette e prospettive per la politica energetica .

Dinamiche di mercato e impatto sulle rinnovabili

 

Mese

Prezzo medio (€/MWh)

Variazione mensile (%)

04/2025

108,22
(dato non definitivo)

-10,22%

03/2025

120,55

-19,83%

02/2025

150,36

+5,13%

01/2025

143,03

+5,90%

12/2024

135,06

+3,19%

11/2024

130,89

 

La flessione dei prezzi registrati a marzo è legata a una combinazione di fattori strutturali e contingenti. Tra i primi, si evidenzia un rallentamento della domanda elettrica nazionale, complice una stagione primaverile anticipata che ha ridotto i consumi per riscaldamento . Il GME ha formulato una domanda elettrica in lieve calo rispetto al mese precedente, elemento che ha contribuito a raffreddare i prezzi all’ingrosso .

Un altro fattore determinante è stato il ruolo crescente delle fonti rinnovabili , che coperte hanno circa il 40% della produzione nazionale . In particolare, l’ eolico e il fotovoltaico hanno beneficiato di condizioni meteorologiche favorevoli, consentendo una maggiore immissione di energia a costo marginale nullo nel sistema. Questo ha inciso significativamente sui prezzi marginali , abbassandoli.

Infine, si deve considerare l’andamento del prezzo del gas , ancora influente nella formazione del prezzo dell’elettricità in Italia. A marzo, il gas naturale ha mantenuto una certa stabilità, lontano dai picchi del biennio 2021-2022. Questa situazione ha favorito una riduzione dei costi di generazione termoelettrica , con effetti positivi sulla formazione dei prezzi all’ingrosso.

In questo quadro il prezzo medio di acquisto (PUN) ha raggiunto livelli mai così bassi dal 2021, offrendo un sollievo temporaneo a imprese e consumatori .

Confronto europeo e particolarità italiane

Il calo dei prezzi in Italia si inserisce in un contesto più ampio che coinvolge il mercato europeo . Tuttavia, entità e rapidità della descrizione mostrano caratteristiche specifiche italiane . In Germania , i prezzi sono rimasti più stabili grazie alla struttura produttiva e alla dipendenza dal carbone , mentre in Francia il nucleare ha stabilizzato i valori.

L’Italia, invece, ha un mix energetico ancora legato al gas naturale importato. Anche se le rinnovabili sono in crescita, il termico resta centrale, rendendo il Paese più vulnerabile alle variazioni dei combustibili fossili . Inoltre, la forte dipendenza dalle dipendenze limita la stabilità interna dei prezzi.

Il PUN italiano risente della frammentazione del mercato e della bassa capacità programmabile . Ciò espone il sistema a continue oscillazioni nella produzione rinnovabile . In sintesi:

  • l’Italia beneficia velocemente dei picchi delleenergie verdi;

  • ma soffre anche di carenze improvvisate, aumentando lavolatilità dei prezzi.

Bollette in calo: un’occasione da cogliere per consumatori e imprese

Per famiglie e imprese , il calo del PUN porterà una riduzione delle bollette nei mesi successivi. Tuttavia, il beneficio non sarà uguale per tutti. Dipenderà dalla tipologia di contratto (libero o tutelato) e dai tempi di aggiornamento dei listini .

Chi è nel mercato libero potrebbe vedere effetti più rapidi, mentre nel servizio tutelato gli adeguamenti saranno graduali. In ogni caso, conviene monitorare le proprie condizioni per cogliere possibili vantaggi economici .

Il momento è favorevole per valutare le offerte più convenienti o puntare sull’autoproduzione , ad esempio con impianti fotovoltaici . Una scelta che può rivelarsi utile sia sul piano dei costi, sia su quello ambientale.

 


 

Fonte: https://www.prontobolletta.it/news/calo-pun-marzo/