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Il Distretto Biologico Marche: un moltiplicatore di buone pratiche per l’economia del territorio

“Il Distretto biologico Marche può rappresentare un acceleratore e allo stesso tempo un moltiplicatore di
buone pratiche per contribuire allo sviluppo dei sistemi economici dei territori regionali”. E’ quanto è emerso
nel convegno promosso dal Distretto Biologico Marche, lunedì 31 marzo, nella sede del comune di Camerino.
“Il valore e i benefici dell’adesione al Distretto: un’opportunità per aziende e territorio” è il titolo della giornata
di formazione rivolta alle aziende agricole del territorio. Dopo i saluti del sindaco Roberto Lucarelli, sono
intervenuti Andrea Montresor, responsabile area economica Coldiretti Marche e Demetrio Pancotto,
agrotecnico, esperto in tecniche e metodologie da applicarsi in agricoltura biologica.
“Il Distretto Biologico Marche – ha spiegato Andrea Montresor – conta oggi 92mila ettari su 128mila totali di
sau biologica ma punta a incrementare ulteriormente la superficie agricola, valorizzando il territorio anche per
attrarre turismo sostenibile. Il turismo legato all’agricoltura biologica rappresenta un’opportunità per la
regione, offrendo esperienze immersive ai visitatori e contribuendo alla crescita economica, soprattutto nelle
aree interne. Per agevolare l’ingresso di nuove aziende agricole è stato realizzato, in collaborazione con
l’Università di Urbino, il “Manuale di Gestione del Territorio”, rivolto agli amministratori locali e a tutti gli
agricoltori dell’area dell’accordo di distretto. La strategia si basa su ricerca, sperimentazione e formazione per
migliorare la produttività, fermare il consumo di suolo e tutelare la biodiversità. Si mira a consolidare le filiere
del biologico, estendere la certificazione fino al consumo finale e promuovere i prodotti biologici nelle mense
per un sistema alimentare più sostenibile. Oltre al mercato locale, il Distretto punta all’internazionalizzazione
attraverso strategie di marketing mirate, esportazioni e promozione dello stile di vita biologico, posizionando
le Marche come un’eccellenza del biologico italiano”.
il Distretto Biologico Marche, riconosciuto ufficialmente dalla Regione Marche nel 2021, e a seguito
del progetto finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Decreto DG
PQA prot. n. 573899 del 30/10/2024), rappresenta una forma innovativa di governance territoriale nella quale
istituzioni, agricoltori e altri attori della filiera agricola stabiliscono un accordo per la gestione sostenibile del
territorio, secondo i principi dell’agricoltura biologica.

“La costituzione di un biodistretto regionale – è intervenuto l’agrotecnico Demetrio Pancotto – rappresenta
un’opportunità per il settore biologico marchigiano per manifestare tutte le sue potenzialità in termini di
sostenibilità economica e ambientale. Questo presuppone da parte delle aziende agricole biologiche strategie
imprenditoriali orientate al mercato e ai servizi, le sole in grado di realizzare un reale valore aggiunto per il
territorio, evitando posizioni di rendita speculative a livello contributivo.