Crisi Giano Fedrigoni: a Governo chiediamo reindustrializzazione. No alla desertificazione industriale di Fabriano
Roma, 6 dicembre – “Non permetteremo la desertificazione industriale di Fabriano. Il
confronto con l’azienda che si sta tenendo in queste ore è fondamentale per scongiurare
definitivamente i licenziamenti e prevedere tutte le azioni possibili per contrastare gli effetti
della scellerata decisione di fermare la produzione dei prodotti office (risme di carta per
stampanti), che mette in discussione il futuro di 195 lavoratori”. Lo dichiarano in una nota
congiunta il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo, il segretario generale Cgil
Marche Giuseppe Santarelli e il segretario generale della Slc Cgil Riccardo Saccone.
Lunedì prossimo alle 14 al Mimit è previsto il tavolo di crisi sulla vertenza Giano del gruppo
Fedrigoni, e i dirigenti sindacali spiegano che per la Cgil “oltre al ritiro dei licenziamenti e
alla puntuale verifica del piano sociale a tutela di tutti i lavoratori di Fabriano, è
indispensabile che l’anno di tempo che abbiamo guadagnato serva per rilanciare il sito.
Inoltre “vanno tutelati tutti i lavoratori somministrati: hanno diritto al pari dei diretti degli
ammortizzatori sociali che verranno individuati per accompagnare il percorso di
reindustrializzazione, che deve avvenire nel corso del 2025”.
“Per questo – concludono Gesmundo, Santarelli e Saccone – chiediamo alle istituzioni
locali, regionali e nazionali di contribuire, da subito, all’individuazione di un soggetto
industriale che sia interessato a rilanciare la produzione e a continuare a scommettere su
Fabriano, sfruttando anche le possibilità derivanti dalla area industriale di crisi complessa
del fabrianese ex Antonio Merloni”.