OGGI LA PRESENTAZIONE DEL 5° “MED & ITALIAN ENERGY REPORT” DI SRM E DELL’ESL@ENERGY CENTER DEL POLITECNICO DI TORINO
Il Rapporto si concentra sugli impatti che i fenomeni geopolitici e
l’introduzione di nuove tecnologie stanno portando negli scenari energetici,
con particolare riferimento all’area Euro-Mediterranea
Europa più efficiente nell’uso dell’energia rispetto a Cina e Stati Uniti. L’UE con un
consumo complessivo di 58 Exajoules genera un PIL di quasi 17 trilioni di dollari. La
Cina con lo stesso PIL ha un consumo di energia quasi tre volte superiore pari a
circa 159 Exajoules mentre gli USA si collocano in posizione intermedia 96 Exajoules
di consumi per un PIL di 25 trilioni di dollari.
L’Europa è l’area mondiale con il maggior grado di dipendenza energetica
(55,5%); il dato scende al 20% per la Cina ed è 0% per gli USA che sono totalmente
autosufficienti;
Europa: nel mix energetico per la produzione di elettricità l’uso del carbone è
diminuito dal 31% al 16%; aumentata in maniera significativa la quota del gas
naturale dal 12% al 20%. Dominano le energie rinnovabili, passate dal 15% al 38%.
Le importazioni di gas dalla Russia erano il 41,1% per l’Europa pre-guerra (2021),
sono scese al 10% nel 2022 e ancora al 6% nei primi 9 mesi del 2023.
Europa: cresce il ruolo del Gas Naturale Liquefatto (GNL): si registra una crescita
delle forniture da USA e Algeria che sono passate tra il 2021 ed il 2023
rispettivamente da 26% a 30% e da 11% a 15%.
Strategico il ruolo dei canali marittimi: il 20% del commercio mondiale di petrolio
passa dallo Stretto di Hormuz e il 10% del traffico mondiale di petrolio e l’8% del
GNL transitano dal Canale di Suez. In totale complessivi 26 milioni di barili di petrolio
al giorno.
Area Med: la sponda Europea e quella del Mediterraneo orientale dipendono da
quella Sud per il 18% e il 27% delle loro importazioni complessive di petrolio greggio
e gas.
Area Med & Rinnovabili: lo sviluppo delle FER nelle tre sponde mostra forti
differenze: fatto 100 la capacità rinnovabile installata nel Mediterraneo, il 76% è
localizzato nella sponda Nord, il 18% in Turchia e il 3,6% nella sponda Sud.
L’Italia nel 2022 con un consumo energetico complessivo pari a poco più di 6
2
Exajoules ha generato un PIL di 2 trilioni di dollari, risultando (nel coefficiente
pil/consumi energetici totali) più efficiente rispetto al valore medio europeo ed in
linea rispetto ai principali competitor manifatturieri (Francia 8,4 Exajoules con un
PIL di 2,8 trilioni di dollari; Germania 12,3 Exajoules con un PIL di 4,1 trilioni di dollari).
L’Italia è il paese dell’Europa con il maggior grado di dipendenza energetica pari
al 73,5%, la Francia – che usa il nucleare- ha un grado di dipendenza pari al 44,2%.
Italia: aumentato in modo significativo l’uso del gas e delle fonti rinnovabili per la
produzione di energia elettrica; coprono rispettivamente il 54% ed il 35% del mix
elettrico.
Italia: le importazioni di gas russo dal gasdotto TAG si sono ridotte dal 28,4% del
2020 al 2,4% dei primi 10 mesi del 2023. Le importazioni di gas dall’Algeria
attraverso il gasdotto Transmed sono aumentate dal 12% del 2020 al 20,2% dei primi
10 mesi del 2023. Un vero e proprio effetto sostituzione Algeria-Russia. Ciò ha
rappresentato anche uno spostamento del baricentro energetico da EST a SUD
ridando centralità al Mediterraneo.
Fondamentale il ruolo delle materie prime critiche per lo sviluppo delle tecnologie
verdi: ad esempio; un’auto elettrica contiene 6 volte la quantità di minerali usati
per un’auto tradizionale. Queste materie prime sono concentrate in un numero
limitato di paesi. Le quote più elevate sono: Congo per il cobalto (66%), Australia
per il litio (54%), Cina per la grafite naturale (65%) e le terre rare (65%) e Sud Africa
per il platino (72%);
I porti sempre più importanti: si stanno configurando come veri e propri hub
energetici e digitali oltre che logistici. Terminali di energie fossili, luoghi di sbocco
di pipelines, comunità energetiche, vicini ad industrie ad alta intensità energetica
possono contribuire attivamente agli sforzi globali di decarbonizzazione.
I progetti su innovazione, rafforzamento della filiera industriale e riduzione
dell’inquinamento si affiancano all’importante caratterizzazione energetica che la
portualità italiana già da tempo mostra: il 34% del traffico è costituito da prodotti
energetici (oltre 169 milioni di tonnellate).
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Bruxelles, 6 dicembre 2023 – Presentato oggi al Parlamento Europeo il quinto MED & Italian
Energy Report, lavoro di ricerca intitolato quest’anno “Geopolitics of energy in the
Mediterranean area between international crises and new energy commodities”, realizzato
con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e frutto della sinergia scientifica
tra SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e l’ESL@Energy Center del
Politecnico di Torino, e della collaborazione con la Fondazione Matching Energies.
L’evento, è stato patrocinato dai deputati europei Tiziana Beghin, Patrizia Toia e Marco
Zanni, ed è stato organizzato con la collaborazione dell’Ufficio European Regulatory and
Public Affairs di Intesa Sanpaolo con sede a Bruxelles.