Attualità a cura di Maurizio Donini

Le nuove frontiere del sesso – Cock Phishing e la sindrome del pene

La virilità degli uomini è un poco assimilabile ai racconti dei pescatori, come le prede prese all’amo
risultano sempre più grandi della realtà, anche i peni degli uomini interpellati sono, stando a quanto
dichiarato dai legittimi proprietari del membro, maggiori di quanto siano in realtà. Non per niente questa
abitudine ha preso il nome di “Cockfishing”.
Nel dopoguerra il rapporto McKinsey rivoluzionò il panorama sessuale rivelando cose che nessuno
pensava, tra gli studi dell’equipe del professore, ci fu anche la misurazione del pene. I dati riportarono una
lunghezza media di 16 cm. unita a una larghezza di 12 cm. In tempi più recenti, anni ’90, è stata la Durex a
tenere un sondaggio che ha confermato i dati del rapporto McKinsey, 16 cm. di lunghezza per 13 di
larghezza. Ma passando dall’auto-misurazione a una indagine empirica, i dati sono stati riportati in verità
verso il basso. Due infermiere della Lifestyles hanno misurato, de manu con righello, i membri di giovani in
vacanza a Cancun, il 25% non ha raggiunto nemmeno l’erezione, il restante corpo degli eretti ha restituito
14,9 cm. di lunghezza per 12,9 cm. di larghezza. Sempre il Kinsey Institute ha aggiornato la sua indagine nel
2013 invitando all’auto-misurazione un forte campione di candidati, risultati 14,4 cm. di lunghezza per 12,2
cm. di larghezza, a margine fu rilevato come il sesso orale comportasse un aumento dell’erezione rispetto
la manualità. L’ultimo lavoro in materia viene dal King’s College di Londra, misurando un campione di ben
15.521 membri, i numeri si sono fermati a 13,1 cm di lunghezza e 11,6 di circonferenza.
A quanto pare negli anni la virilità della popolazione maschile è in discesa, egoisticamente potrei
consigliare le signore e signorine ad unirsi a noi del secolo scorso tralasciando le generazioni dagli anni ’90
in avanti, ma correttamente bisogna ammettere che per avere dati veritieri è necessaria una misurazione
‘scientifica’. Ovviamente è stato messo a punto un sistema perfetto proprio dal Kings’s College, posizionare
un righello di plastica trasparente sulla superficie dorsale (lato superiore) del pene e premere la base del
righello verso l’osso pubico, a livello della giunzione pubo-penile e spingete il più possibile (BEPL: Bone
Pressed Erect , lunghezza dall’osso pubico da eretto).
Ma vi chiederete “Allora perché il web impazza di foto di peni enormi?”. Domanda più che giusta, visto che
siamo giunti al punto da dedicare un sito proprio al nostro migliore amico, https://www.showyourdick.org.
A quanto pare gli uomini ‘truccano’ le foto facendo apparire i propri gioielli ben maggiori del vero, quando
la media si discosta in realtà ben poco da un elemento all’altro. Questo fenomeno ha preso il nome di
“catcocking” – viene data a coloro che modificano “foto del membro”, per far sembrare che le loro virilità
siano più grandi.
Tuttavia è doveroso anche sfatare alcuni miti, numerosi studi hanno scoperto che alle donne in realtà non
interessa la dimensione del pene, valutando che una vagina è particolarmente elastica e profonda dai 7 ai 9
cm., esiste anche una motivazione logica. Così come non risulta vero che gli uomini di colore siano super-
dotati, se non parlando di pochi millimetri mediamente, così come i peni più piccoli misurati sono in India e
nel sud-est asiatico.
Un consiglio interessato, per chiudere in bellezza questo scritto, è di consigliare al gentil sesso di provare a
praticare sesso con la generazione cui appartengo, dopo avere, come scienza consiglia, avere iniziato con
una buona ‘preparazione’ orale.
MAURIZIO DONINI