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No Vax, Si Tax

Il governo dopo non pochi segnali di incertezza ha infine deciso per il green pass rafforzato dalla terza dose vaccinale. Terza dose di vaccino non semplice a farsi in breve tempo dopo il “parziale” smantellamento di gran parte degli hub vaccinali. Tanto che ad oggi la vaccinazione della popolazione procede al ritmo di un sesto rispetto alla quota ottimale, 100.000 vaccinati giorno contro i 600.000 necessari per ottenere una efficacia sul territorio. A questo si aggiunge l’ormai consolidata non sparuta pattuglia di no vax, potenziali diffusori di contagio come avvenuto e dimostrato su Trieste o in Friuli Venezia Giulia dove la contiguità con la Slovenia e la Croazia con basse percentuali di vaccinati ha prodotto un innalzamento della soglia di rischio e un aumento dei ricoveri.

Sarebbe stato utile e  coraggioso mettere i no vax difronte alle lor responsabilità, premesso che la salute pubblica e il benessere degli altri non può essere oggetto di negoziazione o di rifiuto a fronte delle migliaia di morti, dei danni economici ancora non calcolabili prodotti dalla pandemia, sarebbe stato utile e coraggioso un provvedimento che avesse previsto cura a carico degli stessi no vax in caso di contagio e ricovero nelle strutture ospedaliere pubbliche. Non esiste un tema riferito alla libertà o alla libera determinazione dell’individuo quanto sono in gioco, salute , benessere e tenuta sociale di un Paese, quando le posizioni no vax vengono puntualmente strumentalizzate a fini politici, con l’intento scoperto e “dichiarato” di sovvertire l’ordine costituito.

Vale solo la pena ricordare la debolezza e l’inazione fino a qualche giorno addietro del Ministro dell’Interno e la scarsa coesione delle forze politiche nel contrastare violenza e fake news.

ARES