Jack London tra letteratura e giornalismo sociale: la quarta edizione del festival BookMarchs
L’altra voce si chiude domenica a Pedaso (Fermo) con un incontro
dedicato ai diritti dei minori
Si conclude la quarta edizione di BookMarchs, un’edizione “dalla parte dei bambini”, come recita
chiaramente parte del titolo che si è data per questo 2021. Si conclude con un evento che, attraverso
un racconto di Jack London, famosissimo scrittore americano vissuto a cavallo tra Ottocento e
Novecento, vuole ricordare al pubblico quale è stata la strada che ha portato, in America,
all’abolizione dello sfruttamento del lavoro minorile, e lo fa attraverso la voce dei ragazzi,
riportando al centro la grande dimenticata di questo lungo periodo pandemico: la scuola.
Dal 2018 BookMarchs cura infatti un progetto di educazione alla lettura e di formazione al mestiere
del traduttore in diverse scuole del territorio, dalla primaria e secondaria di primo grado di
Monterubbiano, Pedaso, Altidona e Campofilone, ai licei di Recanati, Fermo e Civitanova Marche.
“La voce dell’altro: il traduttore in classe” porta tra i banchi i traduttori editoriali e, a diversi livelli
e con approcci mirati, racconta un mestiere poco noto ai più, sia attraverso incontri, sia con veri e
propri corsi di traduzione. Raccontano i direttori artistici, Fabio Pedone e Stella Sacchini:
“Quest’anno, con un gruppo di studenti del Liceo linguistico Leonardo Da Vinci di Civitanova
Marche che l’anno scorso ha frequentato il corso base di traduzione, abbiamo affrontato la
traduzione di un racconto di Jack London, L’Apostata. Abbiamo suddiviso gli studenti in gruppi e
assegnato a ogni gruppo un docente come supervisore. I ragazzi hanno tradotto il testo, i docenti
hanno fatto una prima revisione e poi ci siamo confrontati, durante le ore del corso, su alcuni degli
elementi fondamentali del racconto, ragionando insieme sulle difficoltà della traduzione, sui
problemi della resa, sulle sfumature emotive e culturali di ciascuna scelta linguistica. Alla luce di
queste considerazioni, i ragazzi hanno poi rilavorato sulla loro parte di traduzione e i docenti hanno
provveduto a un’ulteriore revisione. A quel punto le pagine sono passate a noi, per una revisione
finale e la curatela del testo”. Partner del progetto è l’editore marchigiano Giaconi, che ha deciso di
aprire una nuova collana al cui interno pubblicherà ogni anno le traduzioni degli studenti curate dai
traduttori in occasione dei laboratori di “Il traduttore in classe”: saranno naturalmente edizioni con
il testo a fronte.
L’Apostata (uscito in rivista nel 1906 e poi pubblicato in volume nella raccolta When God Laughs
and Other Stories, del 1911) è una parabola sul lavoro minorile nelle fabbriche d’America, nutrita
dei ricordi autobiografici dello stesso Jack London. In uno stile teso, contratto, London restituisce
con efficacia la fatica e la frustrazione di un bambino che a dodici anni lavora con sua madre nelle
fabbriche tessili di San Francisco, con orari massacranti, senza protezioni per la salute, esposto al
freddo e alle prepotenze dei sorveglianti, nonché sbeffeggiato dai suoi fratelli più piccoli. Al
documento sociale si unisce qui il disegno di un carattere ribelle e del risveglio di una coscienza: a
diciotto anni il protagonista Johnny, ormai divenuto insensibile come una macchina, conta tutti gli
innumerevoli movimenti che ha compiuto nelle ore passate in fabbrica e decide di fermarsi, cioè di
propugnare una sua “eresia” individuale sottraendosi alla religione del lavoro che regge la retorica
di sfruttamento dei suoi padroni. Così L’Apostata diventa un vivido antefatto per Martin Eden, uno
dei capolavori dello scrittore morto nel 1916; nello stesso anno viene promulgato il Keating–Owen
Child Labor Act, noto anche come Wick’s Bill, una legge che proibiva alle aziende di impiegare il
lavoro minorile, in quanto dannoso per i bambini (la legge viene poi dichiarata incostituzionale, ma
costituisce un passo importante nella lotta allo sfruttamento del lavoro minorile negli Stati Uniti
d’America, abolito in via definitiva nel 1938).
Il festival ha il patrocinio della Regione Marche e del comune di Pedaso, oltre che di università
prestigiose come IULM di Milano (che ha contribuito alla realizzazione del libro) e l’Istituto di Alti
Studi SSML Carlo Bo di Roma; vede inoltre la partnership dell’IC “Vincenzo Pagani” di
Monterubbiano, dell’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo Da Vinci” di Civitanova Marche,
della Scuola di letteratura e giornalismo Jack London di Torre di Palme, del Premio Annibal Caro di
Civitanova Marche, della Fototeca Provinciale di Fermo e dell’Associazione Altidona Belvedere.
Il festival ha inoltre dalla sua parte sostenitori importanti come Banco Marchigiano, Coop Alleanza
3.0 e una nutrita schiera di aziende e attività locali, tra cui la gioielleria Mattetti, la farmacia
Marconi, la cartolibreria Camilletti’s, la gastronomia L’Angolo Cottura di Pedaso, Elettro 2000, la
Pasta Fresca all’Uovo Diomedi, la Nuova Edilizia di Altidona.
DESCRIZIONE DELL’EVENTO
1° agosto 2021
(Pedaso [FM], Nuova sala polifunzionale presso l’ex bocciodromo, via Pirandello, ore 21:30)
Ospiti della serata saranno Angelo Ferracuti (scrittore, giornalista e fondatore, insieme al fotografo
Giovanni Marrozzini, della Scuola di fotografia e letteratura Jack London), Pacifico D’Ercoli
(responsabile della Fototeca Provinciale di Fermo e presidente dell’associazione Altidona
Belvedere), le professoresse e gli studenti dell’IC “Da Vinci” di Civitanova Marche. A tradurre in
voce e in musica il racconto di London saranno l’attore e drammaturgo Piergiorgio Cinì e il
contrabbassista Eolo Taffi.
I PROFILI DEI PROTAGONISTI:
Angelo Ferracuti è nato nel 1960. Ha pubblicato Attenti al cane (Guanda, 2000), Le risorse umane
(Feltrinelli, 2006, Premio “Sandro Onofri”), Viaggi da Fermo (2009), Il costo della vita (Einaudi,
2013, Premio “Lo Straniero”), Andare, camminare, lavorare (Feltrinelli, 2015), Addio
(Chiarelettere, 2016), La metà del cielo (Mondadori, 2019). Scrive su “il manifesto”, “La Lettura”
del “Corriere della Sera”, “Il Venerdì” di Repubblica, e collabora con Radio Tre. Il prossimo
autunno uscirà da Il Saggiatore Non ci resta che l’amore, il romanzo di Mario Dondero. Con il
fotografo Giovanni Marrozzini ha fondato la Scuola di fotografia e letteratura Jack London.
Piergiorgio Cinì si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Bologna e ha
conseguito il Diploma di Recitazione presso l’Accademia Antoniana d’Arte Drammatica di
Bologna. Ha frequentato seminari con Dario Fo, Eugenio Barba, Leo De Berardinis, Gabriella
Bartolomei, Gianfranco Rimondi, Marina Pitta, Salvo Nicotra, Giuseppe Caruso, Marisa Miritello,
Paola Chiama, Marco De Marinis. È attore, regista e direttore artistico del Laboratorio Teatrale Re
Nudo di San Benedetto del Tronto, con cui ha allestito più di trenta spettacoli; presso Re Nudo è
anche docente di dizione, fonetica, impostazione della voce e recitazione. È direttore artistico
dell’Incontro Nazionale dei Teatri Invisibili.
Pacifico D’Ercoli è presidente dell’associazione Altidona Belvedere fin dalla sua costituzione. Con
essa ha realizzato un ciclo di mostre dedicate al fotogiornalismo, ciclo che ha ospitato i più
importanti nomi della fotografia italiana. Dal 2011 è responsabile della Fototeca Provinciale di
Fermo, che dal 2013 ospita più di 20 fondi fotografici, fra cui quello di Mario Dondero.
Eolo Taffi, contrabbassista diplomato al conservatorio Rossini di Pesaro, si perfeziona in seguito
con Franco Petracchi. Ha collaborato con numerose orchestre e gruppi da camera; inoltre porta
avanti un’attività compositiva, legata perlopiù al proprio strumento. Pratica diversi generi musicali
utilizzando anche il basso elettrico.