Pesaro-Urbino

MOSTRA “Joan Miró opere grafiche 1948 -1971”

A Palazzo Mosca – Musei Civici arriva la mostra dell’estate: “Joan Miró
opere grafiche 1948 -1971” dedicata ad uno dei più grandi maestri del XX
secolo.
L’esposizione, organizzata dal Comune di Pesaro – Assessorato alla
Bellezza e Sistema Museo, in collaborazione con The Art Co., inaugura al
pubblico venerdì 9 luglio alle ore 20 e sarà aperta fino al 3 ottobre.
Artista surrealista a tutto tondo, Joan Miró (Barcellona 1893 – Palma di
Maiorca 1983) è pittore e scultore ma trova nelle tecniche grafiche il
medium ideale per manifestare gli aspetti più inattesi del suo modo di
intendere l’arte e la vita; la mostra lo documenta presentando quattro
importanti serie, tra le più significative nella sua vasta produzione: “Parler
seul” (1948-50), “Quelques Fleurs pour des Amis” (1964), “Ubu Roi”
(1966) e “Le Lézard aux plumes d’or” (1971).
La carta è per l’artista catalano un mezzo particolarmente adatto a creare
immagini e composizioni con inusuale libertà espressiva, dove i segni, i
colori, le superfici e le luci sfruttano i materiali e le peculiarità di ogni
tecnica incisoria. Miró cambia inoltre le modalità del rapporto tra l’artista
visivo, generalmente chiamato ad illustrare un testo, e lo scrittore,
inaugurando una modalità inedita in cui il pittore partecipa alle emozioni
del poeta e le interpreta attraverso la propria arte. Non una illustrazione,
dunque, ma un percorso artistico complementare al pensiero poetico.
Tra i primi libri d’artista, la serie grafica “Parler seul” viene presentata nel
1950 ed è il frutto della collaborazione tra Miró e l’editore Aimé Maeght che
aveva messo a sua disposizione i torchi di Fernand Mourlot, il miglior
stampatore parigino dell’epoca. Ispirate al testo scritto nel 1945 dal poeta
rumeno Tristan Tzara nell’ospedale psichiatrico di Saint-Alban, le litografie
nascono come una sorta di dialogo interattivo tra parola e immagine,
arrivando a creare una delle prime opere verbo-visive.
Intimo racconto dedicato ai personaggi del mondo dell’arte che hanno fatto
parte della vita di Mirò, è poi l’album “Quelques Fleurs pour des Amis”,
edito nel 1964 con prefazione di Eugène Ionesco. Ogni litografia presenta il
loro fiore ideale o le loro peculiarità caratteriali ed esistenziali non visibili.
Il senso dei Fleurs è dunque gratitudine, amore e ammirazione per amici
artisti come Max Ernst, Nina Kandinsky, Henry Matisse, Fernand Mourlot,
Marlene Dietricht, ma anche editori e mecenati come i coniugi Maeght.

Non poteva mancare in mostra “Ubu roi” del 1966; probabilmente la serie
più interessante dell’intero corpus di opere grafiche dell’artista che si
rapporta con un testo teatrale di Alfred Jarry, edito nel 1896 (un’opera
anticipatrice di molti degli elementi che saranno alla base del Surrealismo e
del Teatro dell’Assurdo).
Primo capitolo del “ciclo di Ubu” – seguiranno altre due serie: “Ubu aux
Baléares” del 1971 e “L’Enfance d’Ubu” del 1975 – “Ubu roi” è una parodia
del Macbeth di Shakespeare con riferimenti anche a Re Lear e l’Amleto, alla
tragedia sofoclea dell’Edipo Re, all’opera di Rebelais (Pantagruel e
Gargantua) fino al Pinocchio di Collodi. Ubu, personaggio parodistico e
grottesco, è dispotico, capriccioso e possiede un umorismo grossolano,
caratteristiche che ne fanno il prototipo del dittatore del Novecento. Miró lo
associa alla figura del despota in patria: Francisco Franco.
Ma c’è anche Miró illustratore di sé stesso. Rispetto ad altri surrealisti come
Ernst, Dalí e Magritte, l’artista catalano si è confrontato più raramente con
la parola scritta, ma i suoi “Jeux poétiques” apparsi nel 1946 sui “Cahiers
d’Art” costituiscono un’eccezione e verranno ripresi a partire dal 1963 e in
parte rielaborati nel volume illustrato “Le Lézard aux plumes d’or”,
presentato nel 1971.
Il titolo evoca una lucertola dalle piume d’oro, creatura fantastica che
attraverso stilizzazioni sempre diverse, emerge dall’opera con uno sguardo
o un movimento per poi perdersi di nuovo nella tessitura del colore e delle
linee.
L’utilizzo di diversi registri espressivi, dal marcato grafismo messo in
risalto dall’assenza di colore, come dalla combinazione e alternanza di
superfici nere, verdi, rosse, blu e gialle, fanno di questa serie una piccola
antologia dell’opera di Miró e testimoniano il processo di continua
trasformazione della sua poetica.
Palazzo Mosca – Musei Civici
“Joan Miró opere grafiche 1948 -1971”
9 luglio – 3 ottobre 2021
Inaugurazione venerdì 9 luglio h 20
Orari: da martedì a domenica e festivi h 10-13 / 16-19
1-31 agosto anche il lunedì
Ingresso: Biglietto unico Pesaro Musei € 10 (ridotto € 8 / € 5)
(consente l’accesso anche a Museo Nazionale Rossini, Casa Rossini, Domus
– Area archeologica di via dell’Abbondanza, visite guidate a Palazzo Ducale.
Valido 7 giorni)
Info T 0721 387541 pesaro@sistemamuseo.it – www.pesaromusei.it
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Ufficio Stampa – Sistema Museo Pesaro
Alessandra Zanchi M 328 2128748 press.zanchi@gmail.com