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La politica non abita più qui

Venerdì 19 marzo si è tenuto un Consiglio Comunale volto a recuperare tutti i punti non
discussi nel precedente Consiglio. Nonostante qualche inutile polemica da parte della
maggioranza sull’opportunità o meno di fare un Consiglio supplementare, questo si è
rivelato opportuno perché ha permesso alla minoranza di vedere discusse le proprie
mozioni in un tempo ragionevole e alla maggioranza di integrare alcuni suoi punti che
improvvisamente si sono palesati urgenti. Noi del Movimento 5 Stelle avevamo urgenza di
discutere le nostre mozioni poiché, una in particolare, riguardava la richiesta di un cambio
di destinazione d’uso per l’area ex-stazione Santa Lucia. Questa area per noi strategica in
funzione del polo scolastico lì sviluppatosi è oggi proprietà della STEAT, che si è trovata
costretta ad acquisirla a causa della miope visione della precedente amministrazione, che
avrebbe potuto averla dal Demanio senza Asta. Nella nostra mozione abbiamo richiesto di
cambiare la destinazione d’uso di quell’area in modo da vincolarla a servizi funzionali alle
scuole e bloccare qualsiasi tentativo di speculazione futura, in quanto zona già
ampiamente problematica e intavolare nel contempo un tavolo tecnico con la dirigenza
STEAT per trovare una nuova area più adatta per il deposito autobus. Il motivo dell’atto
trae origine dalla necessità che la stessa STEAT a più volte espresso di un deposito più
consono alle sue esigenze più lontano dalla città e, nel contempo, dalla necessità di dare
un altro respiro ad un’area così intensamente trafficata. Attualmente la viabilità e le
problematiche non sono ancora evidentissime a causa delle varie chiusure delle scuole
per via dell’emergenza COVID19, tuttavia è facile, per un occhio attento, capire
l’evoluzione peggiorativa che è in atto. Purtroppo la nostra mozione è stata rigettata dalla
maggioranza e anche da tutta la minoranza. Le scuse sono state le più diverse, dal “non è
tecnicamente possibile” a “questa mozione è vetero-comunista”. Di fatto dopo vent’anni o
più di mancanza della politica su quest’area, nuovamente questa si è sottratta alle proprie
responsabilità. Non si capisce infatti come il cambio di destinazione di un’area non sia un
atto proprio di un’amministrazione, cosa grave dichiarata in Consiglio Comunale, cosa ci
stà a fare l’amministrazione comunale allora? O come questa sia lesiva degli interessi
della STEAT che è una partecipata che svolge il servizio di trasporto pubblico e non
dovrebbe fare speculazione edilizia. Ci è stato detto che Vorremmo cacciare la STEAT ma
in nessun modo questa mozione è volta a cacciare l’azienda in malo modo, ma pone un
freno a qualsiasi ulteriore investimento che precluderebbe, questo si, la possibilità del
Comune di entrarne in possesso. In ogni caso nessuno a voluto prendersi la responsabilità
politica di un’azione chiara sull’area, vuoi per miopia, vuoi per visioni diverse, mai del tutto
chiarite o palesate. Purtroppo dobbiamo prendere atto che la politica ha abdicato al suo
ruolo e manca di visione strategica, il sindaco ha comunque annunciato la creazione di un
tavolo tecnico, che però è in netto ritardo rispetto alle dichiarazione fatte dal presidente
della STEAT, nel quale manca un disegno complessivo e perciò, a nostro avviso, non
porterà da nessuna parte. Un’ultima segnalazione, durante la discussione di questa ma
anche di altre mozioni di altri gruppi di minoranza, abbiamo ravvisato un atteggiamento
molto preoccupante della maggioranza e anche di qualcuno della minoranza. Un
atteggiamento falsamente paternalistico e accondiscendente volto a sminuire l’opera e le
proposte dei consiglieri di minoranza, ora perché giovani ed inesperti, ora perché
pretestuosi e schierati. Questo atteggiamento lo rimandiamo al mittente ricordando che
con pari dignità dei membri della maggioranza siamo consiglieri eletti e i nostri atti
possono essere recepiti o non recepiti, condivisi o meno, ma il sindaco non dovrebbe
permettersi di sminuire il lavoro da noi svolto, stiamo svolgendo il nostro impegno politico
esattamente come lui, nella differenza dei nostri ruoli.