Fermo

Estetica e acconciatura: cosa è successo dopo la riapertura

Vallasciani: “Si lavora 2 ore in più, con 6 clienti in meno. Gli aumenti? Irrisori e limitati”.
Silenzi: “Il settore subisce un consistente aumento dei prezzi delle forniture”.

Due ore in più di lavoro al giorno e sei clienti in meno: a fotografare la giornata tipo di un
acconciatore o di un’estetista rispetto a prima della chiusura è l’indagine condotta dal Centro Studi
CNA in collaborazione con CNA Benessere e Sanità su un campione di imprese associate,
rappresentativo a livello nazionale per dimensione, specializzazione, localizzazione.
Costi alle stelle, aumenti irrisori: è l’estrema sintesi della situazione che stanno affrontando le
imprenditrici e gli imprenditori del comparto all’indomani della ripartenza. “Dai dati rilevati –
commenta il Presidente di CNA Fermo Paolo Silenzi – emerge che meno di un quarto delle imprese
intervistate ha incrementato i prezzi e che, mediamente, l’incremento registrato è di appena l’1,5%.
Un’inezia rispetto ai costi che saloni e centri estetici hanno dovuto sopportare, che non sono solo
quelli per igiene e sicurezza. Come riferiscono le aziende, la doccia fredda – dice Silenzi – è stata
veder aumentare anche il prezzo di prodotti standard, come shampoo e smalti”.
Spiega la Presidente regionale di CNA Benessere e Sanità, la fermana Perlita Vallasciani: “Ben
più pesante il conto dei dispositivi di protezione individuale, cioè mascherine, guanti, camici
monouso e così via, denunciato dalla stragrande maggioranza delle imprese intervistate (l’84,6%):
qui i rincari superiori al 10% sono stati rilevati da un’impresa su due”. A questi aspetti si
aggiungano i costi per l’adeguamento dei locali (dai 500 euro ai 1000 euro), vale a dire messa in
sicurezza e igienizzazione degli stessi e acquisto dei dpi. Quasi il 90% delle imprese, però, continua a
offrire gratuitamente alla clientela mascherine e guanti.
In sostanza, rispetto al periodo precedente il lockdown, il calo delle attività incide per un terzo sul
totale: “Ma le imprese non sono rimaste a guardare – conclude Vallasciani – hanno aumentato di
oltre un quarto le ore lavorate, visto che serve più tempo per gestire il singolo cliente, informarlo
sulle norme, prepararlo con i necessari dpi, compilare l’elenco presenze”. Insomma, se prima nei
centri estetici e nei saloni entravano mediamente 18 clienti ogni giorno, oggi ne entrano 6 in meno.

Fermo, 19 giugno 2020 L’Ufficio Stampa