Politica

Mangialardi: mix di ruoli che si sovrappongono

Sisma, infrastrutture e sanità da ripensare: queste le proposte dichiarate dal candidato Maurizio
Mangialardi alla presidenza della Regione Marche, in qualità anche di presidente Anci Marche. In
queste ultime settimane le dichiarazioni del Primo Cittadino di Senigallia iniziano a creare non
pochi fastidi a livello istituzionale. Un aspetto sul quale lo stesso commissario regionale di Forza
Italia Marche, Francesco Battistoni, si scaglia, invitando Mangialardi alle dimissioni dalla carica di
presidente dell’Anci regionale, per rispetto della stessa Associazione Nazionale dei Comuni Italiani
che come “organo super-partes” non merita una connotazione politica. Anche se i ruoli si
rincorrono e sovrappongono, sulla questione sisma Mangialardi ha le idee chiare e dopo lo stop ai
pagamenti il prossimo 30 giugno per le strutture alberghiere che hanno ospitato in questi anni i
cittadini, vittime del sisma, da indicazioni precise al Fondo della Protezione Civile di occuparsi
della gestione finanziaria della manutenzione delle aree temporanee. Come presidente Anci dichiara
inoltre di ripensare l’intera dotazione infrastrutturale. Per questo rilancia la proposta del Ministro
dei Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, di trasformare la vecchia linea stradale in disuso
nella più lunga ciclabile d’Europa sul mare, spostando la ferrovia a monte dell’autostrada.
Mangialardi accoglie l’idea integrandola in modo strategico con la necessità di un’altra velocità, a
fianco dell’autostrada, da spostare verso l’entroterra. “Si tratta di una grande occasione -commenta
il presidente Anci Mangialardi- per ripensare la mobilità leggera e la rigenerazione urbana che
riqualifichi anche sotto l’aspetto ambientale le nostre città. Noi ci dovremmo adoperare perché ci
sia, da questa infrastruttura dorsale, una fitta rete di collegamenti da e per l’entroterra. Sul fronte
sanità Mangialardi, propone di ripensare l’intera medicina del territorio, in particolar modo i servizi
di prevenzione, che l’emergenza Covid ha dimostrato non preparati.
Paola Pieroni