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Un 1° Maggio che chiama tutti a riflettere, condividere ed agire per la sicurezza nei luoghi di lavoro e nei servizi pubblici

Sarà un 1° Maggio inedito, diverso da tutti quelli che il nostro Paese ed il mondo hanno vissuto da
quasi un secolo a questa parte. Mai come oggi, assume un valore centrale, anche sul nostro
territorio, il motto scelto per celebrarlo : “il lavoro in sicurezza per costruire il futuro”.
Con l’avvio della “Fase 2” anche nella provincia di Ancona occorrerà assumere – da parte di
cittadini, lavoratori, imprese, istituzioni – una forte consapevolezza delle complessità che si
creeranno con l’intensificazione della ripresa produttiva e delle relazioni sociali .
E’ per questo che chiediamo con forza alle istituzioni e alle imprese di incrementare i momenti di
confronto con le Organizzazioni Sindacali, che conoscono e vivono le realtà aziendali e territoriali.
Alle imprese chiediamo uno sforzo importante affinchè venga stipulato in ogni luogo di lavoro il
“Protocollo di sicurezza” ,condiviso a livello nazionale e reso impegno legislativo dal DPCM del 26
aprile scorso.
In queste settimane CGIL CISL e UIL hanno lavorato per far sì che ci fossero precisi “protocolli di
sicurezza” ai quali ancorare la continuità o la ripresa produttiva. Decine sono state le segnalazioni
inviate a ASUR e Prefettura. Le OO.SS. si sono mosse con costanza e coerenza affinché si
affermasse il principio assoluto della tutela della salute di tutti i cittadini e per coniugare il più
possibile, in maniera adeguata e rigorosa, le diverse attività lavorative con il massimo rispetto dei
principi di sicurezza: individuali e collettivi.
Crediamo che questo atteggiamento sia stato un valore aggiunto nella grave crisi che stiamo
attraversando, che oggi va fatto evolvere in un quadro di garanzie condivise e applicate ovunque.
Alle istituzioni locali e agli Ambiti Sociali chiediamo di aprire un confronto a tutto campo sulle
emergenze sociali che questa crisi sanitaria ha aperto: per le famiglie, gli anziani, i giovani, i
disabili, gli immigrati. Rifuggendo la tentazione di “fare da sole”, col rischio di risposte parziali e
frammentate.
Potremmo cominciare dalle strutture per disabili e dalla necessità che si riesca a programmare – con
garanzie condivise per utenti e operatori – l’avvio a breve di Centri Estivi e poi in prospettiva alla
riapertura delle scuole.
Si tratta di riuscire a dare una risposta efficace a migliaia di famiglie che, diversamente, non
riusciranno a far fronte nemmeno alle rinnovate esigenze lavorative.
Naturalmente, siamo e saremo in campo, per un rafforzamento dei servizi sanitari e sociosanitari,
che rilegga nel profondo le scelte fin qui fatte e imposti risposte adeguate alle mancanze evidenziate
dall’emergenza: a partire dalla centralità nuova da dare ai servizi territoriali ed alla necessità che

Case di Riposo e RSA non siano più vissute come semplici “parcheggi”, mettendo a frutto l’opera
di monitoraggio effettuata in questi mesi delle OO.SS. dei pensionati.
Vi è poi un tema fondamentale da affrontare, sul quale richiamiamo l’attenzione di tutti : quello
della mobilità. Occorre fronteggiare il rischio d’incremento della mobilità privata e la
marginalizzazione del trasporto pubblico,con le drammatiche ricadute ambientali che vi sarebbero.
In questo senso, ci permettiamo di suggerire – come soggetto coordinatore di uno specifico tavolo
di confronto– la Prefettura: unico ente in grado, oggi, di svolgere un ruolo simile su scala
provinciale.
Vogliamo ringraziare, una volta di più, quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori che si sono
prodigati con coraggio e generosità: gli operatori del mondo della sanità, innanzitutto, ma anche i
dipendenti dei supermercati, gli operatori dei servizi di pubblica utilità, operatori ecologici, postali e
delle comunicazioni, servizi sociali, addetti al trasporto pubblico e alla logistica (e tanti altri). Un
ringraziamento che si allarga agli operatori della Protezione Civile e ai tanti volontari che si sono
messi a servizio del bene comune anche in un momento tanto difficile.
E’ un ringraziamento che sentiamo di dover allargare – alla pari dei tanti impegnati in aziende ed
uffici che non hanno mai cessato l’attività – anche ai tanti operatori dei vari servizi offerti dal
sindacato (Patronato, CAAF, Vertenze) che, in queste settimane e con procedure spesso inedite, non
hanno mai smesso di fornire le risposte possibili a tanti cittadini e lavoratori.
Ci aspettano giorni e mesi quanto mai difficili. CGIL CISL UIL continueranno a mettere al centro il
loro impegno su lavoro, sicurezza e socialità.

Ancona 30/4/20