Ustica, Itavia risarcita dopo 40 anni
Dopo 40 anni, e già questa è una vergogna nazionale, i Ministeri della Difesa e dei Trasporti vengono condannati a risarcire Itavia, i suoi soci con 330 milioni, che rappresentano la rivalutazione della somma originaria liquidata di 285 milioni, di vecchie lire ovviamente. La vecchia somma era comunque circoscritta al risarcimento del mero danno legato alla caduta dell’aereo. Nel 2018 una assurda congiura portò il gruppo davanzali con oltre 2000 dipendenti alla rovina, tra depistaggi, menzogne, false piste e verità mai appurate. Due sole cose ci interessano oggi, la prima il danno economico procurato al paese con la distruzione “colposa” del gruppo Davanzali al quale in poche settimane furono tolte tutte le licenze di volo e fu messo come si dice in gergo con le spalle al muro per salvare verità inconfessabili. La seconda il tambureggiante affermare per anni, con protervia e malafede, anche contro la verità peritale come la causa del disastro fosse di volta in volta il cedimento strutturale dell’aeromobile o una bomba. Chi si è distinto in questi anni per questa opera di disinformazione totalizzante? L’On. anche se ci sembra eccessivo etichettarlo con tale titolo, Giovanardi. Mai ha ceduto alla realtà dei fatti, nemmeno quando è stato evidente l’impatto con un missile, nemmeno in questi giorni con la sentenza di condanna al risarcimento dei due dicasteri, ed è solo il primo passo, anche se parziale. Chi ridarà l’onore perduto a Aldo Davanzali, alla sua famiglia, e il lavoro ai suoi dipendenti, il ristoro quello vero ai soci? Giovanardi si vergogni! di tutte le menzogne asserite e sostenute in ogni sede e se ha un briciolo di “etica politica” chieda scusa, anche per le tante prese di posizione sulla droga, ricordate il caso Cucchi? Sulle coppie gay o LGTB, sulla sessualità, se ne ha il coraggio, e non si celi dietro facili schermi. Se esistesse una giustizia, giusta, anche Giovanardi dovrebbe concretamente risarcire, gli eredi Davanzali e la Finnat. Da parte nostra ci auguriamo che quanto accaduto questo Paese non debba più registrarlo, così come ci auguriamo che in Parlamento in futuro siedano persone più utili e meritevoli di dare sostegno ai suoi avviliti abitanti.
Ares