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Legambiente su Fim

SPETT.LE
MINISTERO DEI BENI E DELLE
ATTIVITA’ CULTURALI E TURISMO
Soprintendenza archeologia, belle arti
e paesaggio delle Marche
Piazza del Senato, 15
60121 ANCONA (AN)
Segretariato Regionale del MiBACT per
le Marche
Via Birarelli, 35 60121 ANCONA

e.p.c COMUNE DI PORTO S.ELPIDIO
Area tre “Gestione del territorio”
Corso Umberto I, 485
63821 PORTO S.ELPIDIO (FM)
PROVINCIA DI FERMO
Settore Ambiente
Settore Urbanistica
viale Trento, 196
63900 FERMO (FM)
REGIONE MARCHE
Servizio territorio ambiente ed energia
P:F Green economy, ciclo dei rifiuti,
bonifiche ambientali
Via Tiziano, 44
60121 ANCONA (AN)
ARPAM – DIP.PROV.LE FERMO
Contrada Campiglione, 20
63900 FERMO (FM)

PORTO SANT’ELPIDIO LI’ 10/082019
OGGETTO: L’estate della FIM
Pochi ricordano come era la FIM. Pochi conoscono la storia della bonifica diventata
oramai un’araba fenice. La previsione urbanistica di una mole esagerata di appartamenti
non ha più mercato. La proprietà cerca di barcamenarsi in una situazione di stallo
profondo, non abbiamo più notizie del rinnovo delle fideiussioni a garanzia della bonifica,
il Comune appare funzionale alle richieste che riceve.

Finché continueremo a pensare alla FIM come ad un problema esso resterà un problema.
Quando incominceremo a riconoscerne le opportunità vederemo una rinascita della nostra
città. Frida Kahlo diceva “ Io ancora vedo orizzonti dove tu disegni confini”.
La richiesta di revisione del vincolo da parte della proprietà “Fim srl”, una volta approvata,
consente la demolizione della Cattedrale, bene comune della città. I privati devono
rispondere a regole precise quali erano quelle già presenti al momento dell’acquisto e che
prevedevano la tutela e la permanenza della Cattedrale.
Un cenno al Serafini. Abbiamo da sempre sostenuto che il Serafini doveva fare parte di
tutto il comparto urbanistico del lungomare centro (Piazza Garibaldi compresa). Dopo
l’operazione immobiliare dietro la stazione il Serafini non sarà più com’era. Si è creato il
presupposto per un’altra rettifica del lungomare che spaccherà in due il nostro ex stadio,
realizzando il vecchio progetto “petriniano” e introducendo possibili varianti urbanistiche.
Chiediamo all’amministrazione comunale di salvaguardare la nostra “piazza verde a mare”
esponendosi pubblicamente.
Ma per tornare alla FIM il Comune non si esprime sulla richiesta della proprietà di
trasformazione del vincolo.
Per noi tale richiesta è un modo di mantenere alto il valore economico del bene e di
tutelare le esigenze di bilancio di una impresa che a tutt’oggi non ha rispettato i patti
iniziali. La nostra idea sulla FIM e la sua Cattedrale è una idea diversa che vuole
mantenere vivo il ricordo di ciò che è stato, una idea sostenuta da una economia civile che
fa coincidere la cura della collettività con quella del singolo.
La Cattedrale è già in sicurezza, esistono modalità tecnologiche di risanamento e
impermeabilizzazione delle mura che complessivamente non superano 100 euro/mq. Per
restituire la Cattedrale bonificata alla città non occorrono insostenibili esborsi finanziari.
Le mura sono quello che rimane della FIM. Non riconoscere le proprie radici significa non
sapere guardare al futuro. La semplicità che vediamo nella Cattedrale è sconcertante: è già
lì bella ristrutturata. Togliamo quella rete, quei teli malconci e mettiamo un bel prato verde
e un bosco attorno alla Cattedrale bonificata.
Chiediamo alla Soprintendenza, alla Proprietà, al Comune, di considerare la nostra
proposta; è la più vantaggiosa tra tutte. Seguiamo i casi oramai innumerevoli di
recupero della archeologia industriale realizzati in Europa e America.
E’ arrivato il momento di pensare e progettare diverso.
Circolo LEGAMBIENTE
ANTONIETTA BELLETTI
PORTO SANT’ELPIDIO