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Reminiscence Bump – Il fiume dei ricordi

“ La reminiscenza ti fa sentire così deliziosamente anziano e infelice. “
George Bernard Shaw
“Reminiscenza significa ricevere tutto il potere e tutte le conoscenze che un altro Immortale ha ricevuto
attraverso la sua vita. È come ricevere un sacramento o un forte orgasmo.”, questa definizione dal
bellissimo The Highlander, film cult con Christopher Lambert, ha portato la parola ‘Reminiscenza’ sulla
bocca di tutti. Ma esattamente di cosa si tratta?
In pratica sono i ricordi che vengono a galla nella terza età, quelli che come li definiva Shaw ti fanno sentire
anziano, perché ti ricordi fatti ed emozioni della giovinezza. Più precisamente sono state individuate tre
fasce, quella da 0 a 5 anni è caratterizzata dall’oblio. Dai 10 ai 30 sono i ricordi che riaffiorano in vecchiaia,
in particolare nel timing 18-25. Dai 30 in avanti si ritorna all’oblio, e possiamo solo sperare che si tratti di
una sterile statistica che non accomuna tutti. L’onda di reminiscenza, meglio definita come Reminiscence
Bump, si crea perché i ricordi non sono coerenti con il fattore tempo, quelli che si portano dentro non sono
gli ultimi, ma corrispondono ai cambiamenti avvenuti nella propria vita; tipicamente avvengono nella fascia
sopracitata dai 10 ai 30 anni.
Studi internazionali hanno dimostrato che ci si ricordano più facilmente i films visti e le canzoni ascoltate
nella fascia 18-25, alla domanda quale film o canzone fosse legata ad un particolare fatto personale, il
matching avveniva egualmente nella medesima fascia di età. Sono gli avvenimenti che ci portiamo dentro
perché si sono cementificati dentro di noi, quelli che ci hanno segnato, e che sono avvenuti nel periodo
formativo della seconda età. Le motivazioni sono essenzialmente due, la prima è emozionale, i fatti che ci
ricordiamo avvenivano per la prima volta. La seconda è biologica, è in quel periodo della vita che la facoltà
cerebrale raggiunge l’apice e quindi memorizza più facilmente le informazioni.
Se vi chiedete perché vi piacciono ancora, o peggio solamente, i gruppi rock di una volta, controllate la
vostra carta d’identità.
MAURIZIO DONINI