Da Infolampo: Pedretti “Stiamo cambiando la Fornero” – Carta diritti del lavoro 1.150mila firme
Pedretti su l’Unità: “Stiamo cambiando la Fornero”
«Abbiamo fatto un buon lavoro, dando risposte ai pensionati e ai pensionandi. Mi aspettavo di più? Si
chiede sempre di più, ma poi bisogna fare i conti con la realtà, stare con i piedi per terra». Ivan Pedretti,
segretario dello Spi Cgil, è reduce dalla maratona pensioni che non è ancora finita «E’ un primo passo,
ce ne saranno altri. Comunque abbiamo iniziato a superare la legge Fornero».
Intervista di Bianca Di Giovanni – L’unità 29.9.16
Che significa per II sindacato questo verbale d’intesa?
«Per un sindacato come il mio che ha fatto l’ultima intesa nel 2007 è un passo sicuramente importante.
Così come lo è in generale per il Paese, che ha bisogno di fatti
positivi e condivisi. Bisogna capire che nessuno ce la fa da solo,
servono percorsi condivisi con le rappresentanze sociali altrimenti
si va verso la disgregazione».
Quale sarà la seconda fase?
«Nella seconda fase si dovrà affrontare la situazione fiscale del
Paese per favorire gli investimenti e creare lavoro. Tutti i soggetti
devono fare la loro parte per far ripartire il sistema Paese».
Quali risultati considera importanti?
«C’è la 14esima mensilità per un milione e 200mila pensionati che
(mora non l’avevano, ci sono meno tasse con l’equiparazione della
no tax area a quella dei dipendenti, un elemento di giustizia e
equità tra i cittadini contribuenti. Inoltre c’è l’impegno a tornare al
sistema di rivalutazione precedente a quello introdotto da Monti-
Fornero».
Quali misure andranno già in manovra?
«Sicuramente tutte quelle che riguardano i pensionati. Per le altre non sono definite le cifre, si
verificheranno nei prossimi giomi. Si sa fin da ora che l’impegno finanziario è di 6 miliardi di euro in tre
anni, un impegno importante, anche se ancora non sufficiente. Per noi rimane il punto critico dell’Ape».
Ecco, sull’Ape c’è «la non piena condivisione» del sindacato. Su quali punti?
«Premetto che anche l’Ape è stata modificata rispetto all’idea iniziale. Per l’Ape cosiddetta social c’è da
evitare il rischio che diventi assistenza invece che previdenza. Per noi deve restare dentro perimetro della
previdenza Poi c’è il problema del finanziamento ventennale, che non equivale alla vera flessibilità. C’è
comunque l’impegno a ridiscutere la Fornero nella seconda fase».
Come si evita il rischio che l’Ape social ricada nell’assistenza?
«Legando sempre il prestito ai contributi versati e al lavoro svolto».
Il presidente Inps Tito Boeri non di questo avviso
Pensioni. Raggiunta l’intesa
Pensioni. Tutte le tappe che hanno portato all’accordo
Leggi tutto: http://www.spi.cgil.it/pensioni_pedretti_unita_fornero
La Cgil compie 110 anni.
Tanti di questi giorni
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www.cgil.it
Lavoro: consegnate 1 mln 150 mila firme per la Carta dei
diritti universali
Camusso: “risultato importante, senza paragoni. Ora discussione in Parlamento”
Roma, 29 settembre – “La Cgil compie oggi 110 anni e siamo contenti di aver unito il nostro compleanno
con la consegna al Parlamento di 1 milione e 150 mila firme sulla Carta dei Diritti universali. Un
risultato importante, senza paragoni”. Queste le parole del segretario generale della Cgil Susanna
Camusso che oggi, con una delegazione, ha consegnato alla Camera dei Deputati le firme raccolte a
sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo Statuto.
Camusso è stata ricevuta dalla Presidente della Camera Laura Boldrini, a cui ha ricordato del “lungo
viaggio per l’Italia della Cgil sui temi del lavoro, sul desiderio di una nuova legge che ritorni a far avere
diritti e tutele a tutte le persone che lavorano, indipendentemente da rapporto di lavoro e contratto”.
Un viaggio che ha portato oggi centinaia di scatoloni in Piazza Montecitorio, cominciato all’inizio
dell’anno con la consultazione straordinaria degli iscritti e con 41.705 assemblee in cui sono stati illustrati
e votati il testo della Carta e quello dei quesiti referendari, che accompagnano e sostengono la proposta di
legge di iniziativa popolare, per la cancellazione dei voucher, la responsabilità solidale negli appalti e una
nuova tutela reintegratoria in caso di licenziamento illegittimo. La raccolta firme è partita lo scorso 9
aprile e per i referendum si è conclusa il 1 luglio, quando sono state depositate in Corte di Cassazione
oltre 1,1 milioni di firme per ognuno dei tre quesiti.
“Nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nei mercati, in tutto il Paese abbiamo riscontrato una grande voglia
delle persone di discutere del lavoro e dei problemi che ci sono”, ha dichiarato Camusso, sottolineando
che “anche molti lavoratori migranti, senza cittadinanza, hanno sottoscritto la proposta, pur
nell’impossibilità di certificare le loro firme”.
“Continueremo nella nostra iniziativa – ha concluso il segretario generale della Cgil – affinché la nostra
proposta di legge diventi oggetto di discussione nelle Commissioni e nel Parlamento”.
Cos’è la Carta dei diritti universali del lavoro. La Carta (testo integrale – commentario) è la riscrittura del
diritto del lavoro in nome di un principio di uguaglianza che travalichi le varie forme e tipologie nelle
quali esso si è diversificato e frammentato negli anni. Tutta la Cgil è impegnata in un grande confronto
che mette al centro le tutele dei lavoratori, in questi anni attaccate e indebolite da un pervicace processo di
destrutturazione. Le tutele di tutti, non solo dei subordinati pubblici e privati, la Cgil parla anche a tutta la
galassia dei lavoratori parasubordinati, veri o finti autonomi, a professionisti e atipici, flessibili, precari,
discontinui.
La Cgil con la Carta, un testo composto da 97 articoli, propone un progetto di legge di iniziativa popolare,
ovvero di un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, che estenda diritti a chi non ne ha e li riscriva
per tutti alla luce dei grandi cambiamenti di questi anni, rovesciando l’idea che sia l’impresa, il soggetto
più forte, a determinare le condizioni di chi lavora, il soggetto più debole. E i diritti fondamentali sono
variegati, vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al
diritto al riposo, ma anche alle pari opportunità e alla formazione permanente, un aggiornamento costante
di saperi e competenze. La ridefinizione dei principi universali, le norme legislative che diano efficacia
generale alla contrattazione in base a regole di democrazia e rappresentanza valide per tutti, la riscrittura
dei contratti di lavoro sono i tre pilastri della proposta di legge a sostegno della quale sarà avviata una
raccolta di firme.
Quando è iniziata la raccolta firme. Il 9 aprile è iniziata la raccolta firme a sostegno della legge di
iniziativa popolare e dei quesiti referendari.
La raccolta è stata preceduta da una consultazione straordinaria degli iscritti Cgil che si è conclusa il 19
marzo. In soli due mesi si sono svolte 41.705 assemblee, uno sforzo politico ed organizzativo senza
precedenti, un grande fatto di democrazia e partecipazione che conferma il radicamento senza eguali del
sindacato confederale nella società italiana. I due quesiti posti in consultazione, sui quali si sono espressi
col voto 1.466.697 iscritte ed iscritti alla Cgil, hanno fatto registrare una larghissima maggioranza di
favorevoli: il 98,49% per quanto riguarda l’approvazione della ‘Carta dei diritti’ ed il 93,59% per quanto
concerne il mandato al Comitato Direttivo della Cgil di definire quesiti referendari utili a sostenere il
percorso per la trasformazione della ‘Carta’ in legge.
Il 1 luglio sono state depositate in Corte di Cassazione oltre 1,1 milioni di firme per ognuno dei tre quesiti
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